Vaiolo delle scimmie, primo caso in Italia: il giovane era tornato dalle Canarie. Cosa si sa della malattia
C’è il primo caso di vaiolo delle scimmie in Italia. È stato identificato all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma «il primo caso italiano di vaiolo delle scimmie. Si tratta di un giovane adulto di ritorno da un soggiorno alle isole Canarie che si era presentato al Pronto soccorso dell’Umberto I». Lo annuncia l’istituto nazionale per le Malattie infettive capitolino. «Altri due casi sospetti sono in fase di accertamento», aggiunge l’Inmi.
Vaiolo delle scimmie identificato allo Spallanzani
«Il quadro clinico è risultato caratteristico e il “Monkeypox virus” è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e di sequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee. La persona è in isolamento in discrete condizioni generali, sono in corso le indagine epidemiologiche e il tracciamento dei contatti», precisano i medici dello Spallanzani.
«Al momento i tre casi osservati e nei casi in Europa e in Usa, non presentato segni clinici di gravità – proseguono gli esperti – La trasmissione può avvenire attraverso le goccioline di saliva, il contatto con le lesioni e i liquidi biologici infetti».
Vaiolo delle scimmie, Europa e Usa in allerta
Europa e gli Stati Uniti in allerta per l’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie, una rara malattia virale segnalata per la prima volta nella Repubblica Democratica del Congo negli anni ’70. Il Portogallo ha dichiarato ieri di aver identificato cinque casi, la Spagna ha fatto riferimento ai test su 23 potenziali contagi e lo stato americano del Massachusetts ha annunciato di aver riscontrato l’infezione in un uomo che si è recentemente recato in Canada.
Il Regno Unito è stato il primo a confermare un caso di vaiolo delle scimmie all’inizio di questo mese. Ora ha rilevato sette casi e sta lavorando con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per indagare sulla diffusione del virus, dopo non essere riuscito a stabilire un collegamento tra il caso iniziale, identificato in un uomo che si era recato in Nigeria, e quelli più recenti. Le autorità sanitarie sospettano che alcune delle infezioni possano essersi verificate attraverso contatti sessuali.
I cinque pazienti portoghesi sono stabili
I cinque pazienti portoghesi, su 20 casi sospetti, sono tutti in condizioni stabili, secondo le autorità sanitarie del Paese. Sono tutti uomini che vivono nella regione di Lisbona e nella Valle del Tago, hanno aggiunto. Le autorità sanitarie di Madrid hanno affermato che i casi scoperti in Spagna sembravano essere collegati a contatti sessuali.
Vaiolo delle scimmie: la malattia
Il vaiolo delle scimmie, che è simile al vaiolo umano, inizia tipicamente con una sindrome simil-influenzale e un gonfiore dei linfonodi, seguito da un’eruzione cutanea sul viso e sul corpo. La maggior parte delle persone guarisce dalla malattia – che è endemica in alcune parti dell’Africa centrale e occidentale e di solito è il risultato di uno stretto contatto con animali infetti – entro poche settimane, ma la patologia può essere anche fatale.
Esistono due tipi di virus del vaiolo delle scimmie: quello dell’Africa occidentale e quello del bacino del Congo (Africa centrale). È stato documentato che il rapporto di mortalità per il vaiolo dell’Africa occidentale è di circa l’1% e fino al 10% per i pazienti con il vaiolo del bacino del Congo.
Causa, segni e sintomi
Questa malattia è causata dal “Monkeypox virus” che appartiene al gruppo degli orthopoxvirus. Tra gli altri virus dello stesso gruppo che possono infettare gli esseri umani spiccano il virus del vaiolo, il vaccinia (utilizzato nel vaccino del vaiolo) e il cowpox virus. Negli esseri umani, le caratteristiche cliniche del vaiolo delle scimmie sono simili a quelle del vaiolo. Circa 12 giorni dopo l’esposizione, la malattia si manifesta con febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi gonfi, malessere generale e spossatezza.
Come si manifesta
Nell’arco di 1 –3 giorni (talvolta anche di più) dall’insorgenza della febbre, il paziente sviluppa eruzione cutanea pustolare, che appare solitamente prima sul volto ma a volte anche su altre parti del corpo. Le lesioni si sviluppano in genere in diverse fasi prima di formare la crosta e cadere. La malattia generalmente dura da due a quattro settimane. In Africa il vaiolo delle scimmie è fatale in circa il 10% delle persone che contraggono la malattia. La mortalità per il vaiolo umano era di circa il 30% dei casi prima cha la malattia fosse eradicata.
La diffusione tra gli esseri umani
Gli uomini possono contrarre il vaiolo delle scimmie attraverso un morso o il contatto diretto con sangue, liquidi organici o lesioni di un animale infetto. La malattia potrebbe anche diffondersi da uomo a uomo, tuttavia è molto meno contagiosa del vaiolo umano. Si pensa che il virus si trasmetta per via orale durante il contatto diretto o contatto faccia a faccia prolungato. Inoltre, il vaiolo delle scimmie può trasmettersi tramite il contatto diretto con i liquidi organici di una persona infetta o con oggetti contaminati dal virus quali biancheria o abbigliamento. La trasmissione da uomo a uomo del virus avviene con un periodo di incubazione di circa 12 giorni (da 7 a 21 giorni).
Trattamento e prevenzione
Non esiste un trattamento specifico per il vaiolo delle scimmie. È stato riferito che in Africa il rischio di contrarre il vaiolo delle scimmie si riduce nelle persone precedentemente vaccinate per il vaiolo. È in corso di valutazione il ruolo potenziale del vaccino per il vaiolo nei pazienti esposti al vaiolo delle scimmie. Si stanno anche valutando farmaci antivirali, come il cidofovir, per il trattamento.