Vaiolo delle scimmie: salgono a 5 i casi in Italia. L’ultimo è un connazionale rientrato dalla Germania

24 Mag 2022 19:42 - di Redazione
vaiolo delle scimmie

Una conta in continua aggiornamento. Un bollettino progressivamente in crescita. Sono saliti a cinque i casi di vaiolo delle scimmie in Italia. Lo ha reso noto l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, su Facebook, sulla base delle informazioni confermate dall’Inmi Spallanzani, specificando che 3 pazienti sono ricoverati a Roma. 1 ad Arezzo. Mentre un altro ancora è seguito a domicilio a Roma. In generale, conclude il post, «sono 16 i contatti stretti posti in isolamento. Mentre sono in corso ulteriori accertamenti». In particolare, allora, il quinto caso di vaiolo delle scimmie è quello di un italiano di ritorno dalla Germania. Che si è recato in ambulatorio all’Inmi Spallanzani di Roma. E che ora è in isolamento a casa, seguito dai medici dell’Istituto.

Vaiolo delle scimmie: salgono a 5 i casi accertati in Italia

E mentre il report quotidiano aggiorna le sue stime, i ricercatori completano la prima fase dell’analisi della sequenza del Dna del Monkeypox virus riscontrato nei primi casi italiani. I campioni sono tutti risultati affini al ceppo dell’Africa Occidentale. «Potremmo essere anche in Italia di fronte a un virus “paneuropeo”, correlato con i focolai in vari Paesi europei, in particolare quello delle Isole Canarie», sottolinea infatti l’Istituto sulla base dei dati che ha fin qui riscontrato ed esaminato. Nel dettaglio, l’Adnkronos spiega infatti che «i ricercatori dello Spallanzani hanno completato la prima fase dell’analisi della sequenza del Dna del Monkeypox virus dei primi tre casi di vaiolo delle scimmie osservati in Italia e seguiti presso l’Istituto romano».

«Sono 16 i contatti stretti posti in isolamento». Accertamenti su altri casi sospetti

Lo comunica l’Inmi, spiegando che «i campioni risultati positivi al Monkeypox virus sono stati sequenziati per il gene dell’emoagglutinina (Ha), che consente l’analisi filogenetica del virus, e sono tutti risultati affini al ceppo dell’Africa Occidentale. Con una similarità del 100% con i virus isolati dei pazienti in Portogallo e Germania». Pertanto, conclude il comunicato degli specialisti dello Spallanzani, «potremmo essere anche in Italia di fronte a un virus “paneuropeo”. Correlato con i focolai osservati in vari Paesi europei. E in particolare con quello delle Isole Canarie».

 

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