“Via l’obbligo delle mascherine in cinema e teatri”. La Camera approva l’ordine del giorno di FdI
“Ora sia rimosso l’obbligo di mascherine nei teatri, nei cinema e nei luoghi della cultura. E’ un indirizzo del Parlamento a cui il governo deve dare immediata attuazione, in base ai dati epidemiologici”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura, alla Camera, Federico Mollicone, commenta l’approvazione dell’ordine del giorno a sua firma per la rimozione, prima del 15 giugno, dell’obbligo di mascherine nei luoghi della cultura.
“Un divieto che punisce la filiera culturale, di cui si stanno accorgendo anche gli stessi esponenti della maggioranza di governo nazionale, che però lo hanno votato in Consiglio dei ministri, assurdo divieto già denunciato da noi per primi”.
L’obbligo dell’uso di mascherine Fff2 nei cinema italiani fino al 15 giugno “potrebbe definitivamente mettere in ginocchio un comparto già da tempo in una crisi profonda, che ha posizionato il mercato theatrical italiano all’ultimo posto fra i principali territori europei, con una perdita superiore al 65% rispetto al 2019. Lo ha affermato nei giorni scorsi, Luigi Lonigro, presidente dell’unione editori e distributori cinematografici dell’Anica, l’associazione nazionale dell’industria cinematografica e audiovisiva.
Per Lonigro, “definire le sale cinematografiche ‘luoghi maggiormente a rischio’ e pertanto destinatari di protocolli sanitari rigidi e di contro eliminare l’uso di mascherine in quasi tutte le attività commerciali anche al chiuso appare una scelta poco equilibrata e penalizzante oltremodo. Temiamo fortemente che tutto questo non farà altro che aggravare la situazione del nostro mercato, che oggi vede a rischio la sopravvivenza di molte società di distribuzione ed a certezza di chiusura definitiva molte sale cinematografiche”.
“Franceschini ci deve spiegare quale differenza ci sia tra un assembramento in una sala di un museo, in una sala aperitivi e un assembramento in un cinema o in un teatro“. Così Mario Lorini, presidente dell’Anec, lamentando una mancanza di “coerenza” nelle misure adottate. “Oggi – ha detto ancora Lorini – è difficile sentire vicino a noi un ministro che non sta rispondendo alle nostre istanze. Se il problema consiste nel fatto che, per contenere il contagio, è necessario mantenere alta la guardia, allora le mascherine si mantengano ovunque. Abbiamo chiesto coerenza. Se la politica e gli esperti avessero deciso di conservare la prudenza avrebbero dovuto chiedere di usare le mascherine ovunque”. La scelta che è stata assunta “è inaccettabile: il pubblico continuerà a pensare che i cinema e i teatri sono luoghi malsani”. L’ordine del giorno di FdI apre oggi uno spiraglio per porre fine a una palese ingiustizia.