Zagarolo con la “Z” russa, lo scandalo dei comunisti putiniani indigna anche il Pd e il sindaco di sinistra
“Ci siamo dissociati dall’uso della ‘Z’ di Putin associata al nostro Comune in modo inappropriato. Una condanna doverosa sull’uso di quel simbolo. Ieri, dal Pci Monti Prenestini, ci hanno inoltrato una richiesta di occupazione del suolo pubblico per una manifestazione di piazza in centro domenica mattina, ma per ragioni di ordine pubblico e vista l’attenzione mediatica sulla vicenda non ho ritenuto opportuno autorizzarla”. Anche il sindaco di Zagarolo, Emanuela Panzironi (nel riquadro in alto) all’Adnkronos si dichiara indignata dopo le polemiche per la locandina del Pci Monti Prenestini-Casilina, in occasione della festa della vittoria dell’Unione sovietica sul nazifascismo, con la ‘Z’ della città di Zagarolo che ricorda quello che ormai è diventato il simbolo dell’invasione russa dell’Ucraina.
Quella locandina (nella foto in alto), partorita dalle geniali menti dei compagni della sezione Monti Prenestini-Casilina del nuovo Partito comunista chiama a raccolta per la “Festa della Vittoria – L’Unione Sovietica libera l’Europa dal nazifascismo”, con la “Z” di Zagarolo che diventa la “Z” con il simbolo ben triste dell’invasione russa in Ucraina.
Zagarolo con la “Z”, il sindaco del centrosinistra si dichiara sorpresa
“Mi hanno scritto cittadini da tutta Italia e addirittura dalla Polonia – sottolinea la sindaca sulle reazioni suscitate da quella locandina – Rispetto la commemorazione, ho sempre partecipato a inviti e convegni, ma per motivi di sicurezza non mi sono sentita di autorizzare la manifestazione: mi preoccupa l’aspetto dell’ordine pubblico“, se non ci fosse stato l’uso di quella ‘Z’ “non sarebbero sorti problemi”. Già ieri, con un messaggio sul sito web dell’amministrazione comunale, il Comune e l’Amministrazione comunale di Zagarolo si erano dissociati “da ogni tipo di iniziativa che possa accomunare il nome della Città all’attuale guerra in Ucraina o all’azione militare lanciata dalla Russia con il pretesto della ‘denazificazione’”.
Il Pd del Lazio si dissocia dall’iniziativa
Voglio esprimere la mia ferma condanna per il Manifesto dell’iniziativa organizzata dalla sezione del Partito Comunista Italiano di Monti Prenestini-Casilina che riporta, nel titolo, una Z molto simile a quella utilizzata dalle truppe di Putin. Un messaggio inaccettabile che non può assolutamente passare. È una vergogna”, scrive Bruno Astorre, senatore e segretario Pd Lazio.