Zelensky rifiuta la tregua. L’accusa delle autorità di Mariupol: «Bombe al fosforo sull’acciaieria» (video)
«Kiev a Biden: “Non è tempo di tregua”. Gli americani spingono sul cessate il fuoco, Zelensky: non avvantaggiamo il nemico». Titola così oggi La Stampa. Il quotidiano riporta fonti di Kiev che dicono: «Fermare le ostilità temporaneamente significherebbe concedere ai russi la possibilità di raggrupparsi e riposizionarsi per poi tentare una nuova spallata». E a conferma di questa lettura, spiega il quotidiano torinese, sono giunte le parole del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba che alla Bild ha chiarito il senso della chiamata Austin-Shoigu: «Non c’è nulla di sbagliato in un accordo di cessate il fuoco come primo passo verso la risoluzione del problema», ma «non permetteremo alla diplomazia di consentire il prolungamento della nostra sofferenza solo posticipando la fase successiva della guerra».
Zelensky: «Negoziati complicati per salvare la nostra gente di Mariupol»
Intanto stanotte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato che proseguono «negoziati molto complicati e delicati per salvare la nostra gente di Mariupol, dall’acciaieria Azovstal».
Le forze armate ucraine non si fermeranno fino a quando non avranno recuperato il Donbass e le truppe russe non avranno cessato la loro offensiva nel paese, ha dichiarato inoltre Zelensky, per il quale «gli occupanti non vogliono ancora ammettere di essere in un vicolo cieco e di aver fallito la loro cosiddetta “operazione speciale”. Tutta questa brutalità degli occupanti, che l’Ucraina sta vivendo ogni giorno, porterà solo al fatto che i soldati russi sopravvissuti riporteranno il male in Russia, lo restituiranno perché si ritireranno», ha affermato il presidente ucraino. Allo stesso modo, ha ribadito che sta lavorando affinché i Paesi rafforzino le sanzioni contro la Russia. «La priorità è l’embargo petrolifero», ha sottolineato.
Zelensky parlerà a Davos
Il 23 maggio Zelensky si rivolgerà ai partecipanti al World Economic Forum di Davos. Lo ha annunciato lo stesso Zelensky domenica in un discorso video, come riferisce Ukrinform. Secondo Zelensky, come riporta Rainews, la conferenza di quest’anno sarà particolarmente importante per l’Ucraina, poiché verranno discusse le questioni della ricostruzione dello stato nel dopoguerra: «Stiamo facendo del nostro meglio per raccogliere pienamente il sostegno del mondo e la partecipazione al Forum di Davos è una delle migliori opportunità per questo». Il World Economic Forum di Davos ha congelato tutte le relazioni con la Russia e sospeso una partnership strategica con uomini d’affari russi.
Cambio al vertice delle forze armate ucraine
Nel frattempo c’è stato un cambio al vertice delle forze di difesa territoriale delle forze armate ucraine. Infatti, come riferisce l’agenzia Ukrinform Zelensky ha nominato per l’incarico il maggiore generale Ihor Tantsiura al posto di Yurii Halushkin, destituito a meno di cinque mesi dalla sua nomina, avvenuta il primo gennaio scorso.
Sul fronte della guerra, ieri le forze russe hanno sparato all’ospedale di Severodonetsk. Lo ha reso noto Serhii Haidai, il capo dell’amministrazione militare regionale di Luhansk, sul suo canale Telegram. Nove civili, riferisce la Cnn, sono rimasti feriti e hanno ricevuto cure mediche presso l’ospedale, che ha continuato a operare durante i bombardamenti. «Nell’ultimo giorno, gli orchi (un termine ucraino dispregiativo per le truppe russe) hanno effettuato 11 attacchi di artiglieria a Severodonetsk», ha aggiunto Haidai: i russi «hanno bombardato case, un impianto chimico, una scuola e un ospedale».
Attacchi all’acciaieria
E sempre ieri, bombe al fosforo sull’acciaieria Azovstal, dove sono asserragliati i militari del battaglione Azov assediati dalle forze della Russia. È l’accusa che l’Ucraina muove e documenta con i video diffusi su Telegram dalle autorità di Mariupol. Per Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco della città, “l’inferno è sceso sulla terra, ad Azovstal». (Guarda il video pubblicato da SKY.IT). Come riporta Skytg24, i russi avrebbero confermato l’uso di questo tipo di ordigni in una conversazione intercettata dai servizi di sicurezza ucraini. Dall’inizio del conflitto, la Russia è stata già accusata più volte di utilizzare queste armi – ad esempio a Irpin -, il cui uso sui civili è vietato dalla Convenzione di Ginevra.