Africa rave a Peschiera, le inchieste sono due. Sabato sit in di protesta della destra radicale

8 Giu 2022 10:43 - di Riccardo Angelini
Peschiera

Continuano le polemiche sull’Africa rave di Peschiera, sfociato nelle molestie sessuali alle “donne bianche” sul treno, e va avanti anche l’inchiesta della Procura di Verona sui fatti che hanno sconvolto la cittadina turistica il 2 giugno. Si allarga intanto il numero delle ragazze molestate, che sarebbero già dieci, il doppio dunque di quelle che hanno già sporto denuncia.

Il procuratore di Verona: chi ha subito molestie si faccia avanti e denunci

Al Corriere del Veneto, il procuratore reggente di Verona, Bruno Francesco Bruni ha detto che «in tribunale non si fanno processi sociologici. Considerata l’estrema gravità di quanto accaduto, è comprensibile invocare il massimo rigore.
Ma prima bisogna attribuire con assoluta certezza i singoli reati a chi li ha commessi». E ha invitato le altre ragazze che sono state molestate a farsi avanti e a denunciare perché questo aiuterebbe le indagini. In Procura le inchieste aperte sono due. Una per violenza sessuale e una per i disordini al rave di Peschiera da cui provenivano i ragazzi che poi hanno preso d’assalto il convoglio. Qui le ipotesi sono di rissa aggravata, danneggiamenti e tentata rapina. Nel caso del primo fascicolo, che riguarderebbe una trentina di giovani anche loro minorenni o poco più grandi, la Procura potrebbe contestare anche l’aggravante dell’odio razziale.

Sit in di protesta: difendiamo la nostra terra

Sabato a Peschiera è stata organizzata via social una protesta all’insegna dello slogan «Difendiamo la nostra terra, proteggiamo la nostra gente». Un evento ascrivibile alla destra radicale, anche se non compaiono sigle, che il Corriere del Veneto presenta come un pericolo per l’ordine pubblico che avrebbe già allertato Digos e ministero degli Interni. Si tratterebbe di un sit in di 45 minuti a Peschiera. La protesta è indetta contro «gli annunciati e ripetuti atti vandalici effettuati da parte di giovani immigrati provenienti dall’hinterland milanese e da tutto il Nord Italia, i quali – si legge nel volantino che non riporta le firme né i nomi degli organizzatori – hanno dimostrato in modo concreto e palese come la situazione sia, oramai, fuori controllo».

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