Alla Scala squilla un cellulare durante il concerto: la reazione di Chailly non ha prezzo. “Risponda pure”
Squilla un cellulare nel “tempio” della musica. La classe non è acqua ma la maleducazione rimane maleducazione. Alla Scala di Milano, durante il concerto di Cori e sinfonie verdiane diretto da Riccardo Chailly, un telefonino è squillato insistentemente proprio nel momento di maggiore emozione: il coro ‘Patria oppressa‘ dal Macbeth. Tutta la classe del direttore d’orchestra ha reso il momento impagabile: stile, ironia, garbo, compostezza contro la figura barbina di chi non sa distaccarsi dal cellulare nenche quando va a teatro. L’episodio è raccontato sulla Stampa.
L’ironia di Chailly: “Patria oppressa dall’ostinato del telefonino”
Il maestro non si è scomposto, ha interrotto l’esecuzione e si è rivolto al disturbatore con un secco e deciso: «Risponda pure, noi riprendiamo dopo». Applausi. Poi rivolto verso il pubblico ha spiegato con sapienza : «Vedete amici, siamo in molti in questo grande viaggio Verdiano con l’orchestra e il coro della Scala: ma non siamo soli perché stiamo realizzando un’incisione per la Decca di Londra per cui saremo ancora molti di più. E’ una cosa importante. ‘Patria oppressa’ con l’ostinato del telefonino non è possibile». Il pubblico si è inchinato alla compostezza di Chailly. Poi, dopo un lungo applauso , ha ripreso da capo l’esecuzione. Non vorremmo essere nei panni del “disturbatore” che ha fatto una figuraccia. La reazione del Maestro ha evidenziato in due battute lo scempio che avviene nei nostri teatri.
La classe di Chailly e gli irriducibili del cellulare
Non è il primo caso che si verifica nei teatri lirici come in quelli di prosa. Chi scrive ha una costante frequentazione delle sale. Ci sono state a volte reazioni infuriate degli attori. A volte “ramanzine” vibranti, a volte invettive contro la maleducazione di chi è “schiavo” del cellulare. Molti giovani durante le repliche per le scuole vengono sovente ripresi. Del resto, a teatro ci si sta con educazione e rispetto del prossimo, altrimenti meglio non andare se si deve solo esibire un comportamento grossolano.
La Scala inizierà con un capolavoro russo la prossima stagione
Intanto la Scala ha presentato la prossima stagione 2022/2023. Con un programma che prevede quattordici opere, una in più del precedente cartellone, molti nuovi allestimenti. Otto titoli di balletto, sette concerti sinfonici, tre grandi spettacoli per bambini, per un totale di ben 272 rappresentazioni, di cui dieci concerti della Filarmonica della Scala. L’apertura del 7 dicembre sarà nel segno del “Boris Godunov”, capolavoro del russo Musorsgksij.Una decisione presa da tempo, che il sovrintendente difende. “Non sono per la cancellazione delle opere russe e quando leggo Puskin non mi nascondo” sottolinea a Sky Tg24. Il Maestro Riccardo Chailly ha commentato: “Grave penalizzare gli artisti”