Amministrative, Meloni a Porta a Porta: «Abbiamo lavorato tutti. Salvini ha una visione un po’ strabica»
“L’Italia con la sua posizione non decide l’esito della guerra in Ucraina. Banalmente saremmo quelli che faremo la parte dell’Italia spaghetti e mandolino”. È la battuta con cui Giorgia Melon, ospite di Porta a Porta, torna a ribadire la posizione di Fratelli d’Italia sul conflitto che sta infiammando il cuore dell’Europa da oltre 3 mesi. ”Per come la vedo io, l’invasione dell’Ucraina è la punta dell’iceberg di un conflitto molto più ampio”, aggiunge in collegamento da Milano con lo studio di Bruno Vespa commendando le parole durissime di Dmitrj Medvedev. “Non parla di Ucraina ma di Occidente. La mia impressione è che se l’Ucraina dovesse capitolare, il vero vincitore sarebbe la Cina di Xi Jinping. Se l’Occidente viene ridimensionato, chi paga di più è l’Unione europea. Io -ha aggiunto la Meloni – non sono una guerrafondaia. Il modo migliore per ottenere la pace è la deterrenza”.
Meloni: “Si deve partecipare ai referendum”
Riflettori accesi sull’appuntamento con le urne del 12 giugno. ”Siamo assolutamente convinti che bisogna partecipare a questi referendum, a cominciare da quelli sulla giustizia”, ha detto denunciando la “cappa di silenzio” della stampa e delle istituzioni per “far abbassare il quorum”. La Meloni ha denunciato il silenzio quasi totale sui quesiti referendari sui cui l’informazione è ridotta al lumicino. Sulle amministrative, invece, che riguardano molti capoluoghi di provincia, ha invitato il centrodestra alla coerenza. E ha tirato ‘affettuosamente’ le orecchie all’alleato Salvini sulle amministrative. Lettura miope? “No – dice rispondendo a Vespa – diciamo che ha una lettura un po’ strabica. ‘A Parma andiamo da soli, ma la Lega a Messina va con il candidato di De Luca”. ”Ci sono casi che non siamo riusciti a risolvere”, ammette la leader di FdI, “ma che si scarichi sempre la colpa su Fdi non lo accetto perché abbiamo lavorato più di tutti per l’unità della coalizione”.
Salvini ha una visione un po’ strabica delle elezioni amministrative
Fdi cresce perché è all’opposizione? ”Mi permetto di dissentire”, taglia corto l’ex ministro della Gioventù. ”Quando Fratelli d’italia fu l’unico partito a non appoggiare il governo Draghi, ci si disse che saremmo scomparsi. Si disse che era una scelta suicida. Oggi si dice il contrario, qual è la scelta giusta? Secondo me, non paga l’opposizione, ma il fatto che Fdi è un partito che se dice una cosa, la fa. C’è una affidabilità che ci sta premiando”. La coerenza, secondo la leader, è la chiave del successo di FdI, vento in poppa nei sondaggi.
Il Copasir non sta facendo una lista di proscrizione
Caso Copasir chiuso per la Meloni. Perché la vicenda – dice – “è diversa da come è stata raccontata. Ho chiesto informazioni ad Adolfo Urso, il Copasir non sta facendo una lista di proscrizione dei filo russi. Ha ricevuto delle informazioni ma non ha svolto alcuna attività di indagine . Se il Copasir o chiunque altro facessero una lista di proscrizione di posizioni diverse dalla mia, io mi preoccuperei”. Infine un passaggio sull’Europa. ”Sento parlare dell’ipotesi di mettere l’Ungheria fuori dall’Unione europea. Ma l’Ue che cosa è un club? Se va fuori l’Ungheria ed entra la Turchia, non so se questa è l’Europa che ho in mente io. Forse l’Unione europea dovrebbe ragionare in modo diverso”.