Arriva “Forza Russia” con Di Battista leader: i putiniani d’Italia aspirano a una lista pacifista
Un nuovo partito trasversale è all’orizzonte, si chiama “Forza Russia”, una “connection” putininana che il Copasir mette sotto i riflettori. Il leader potrebbe diventare Alessandro di Battista, il portavoce è già il grillino Vito Petrocelli. E “vanta” adepti come il professore Alessandro Orsini, Michele Santoro, il sindacalista Giorgio Cremaschi. Il Giornale oggi in edicola dà conto della nascita di questo movimento pacifista che sogna una lista in vita delle elezioni. Le anticipazioni del Corriere della lista dei putiniani d’Italia- che abbiamo documentato – si arricchiscono di questo nuovo sviluppo in vista del voto: vogliono fare un partito.
“Forza Russia”: partito dei putiniani in arrivo
“Più che filo-putiniani, i politici e gli intellettuali che sostengono le ragioni di Mosca sembrano essere semplicemente alla ricerca del proprio minuto di visibilità”: è il commento del Giornale. “In molti escono dal cono d’ombra e discettano in tv e sui media di questioni geopolitiche. Per altri (Michele Santoro) è l’occasione per abbandonare il lungo esilio dalla tv italiana”.
Petrocelli: “Una lista pacifista? Non escludo nulla”
Il portavoce di «Forza Russia», Vito Petrocelli in un colloquio con l’Adnkronos ha strillato contro il “maccartismo dilagante che continua a crescere e non credo si fermerà”. Di qui l’idea di “Forza Russia: «Una lista pacifista? Io non escludo nulla al 100%; ma allo stato attuale non mi riconosco in nulla. Del resto lo avevo detto anche a Conte che non avevo intenzione di tentare una nuova candidatura parlamentare. Per me il terzo mandato era fuori luogo. Preferirei fare altro, lavorare nel contesto delle relazioni internazionali»: sono le parole dell’ ex presidente della commissione Esteri del Senato.
Nicola Porro: “Non si vincono le guerre tappando la bocca”
La lista è in mano al Copasir che ha avviato una indagine conoscitiva. Per comprendere se vi siano flussi di denaro da Mosca volti a finanziare la propaganda del Cremlino in Italia e in Europa. L’elenco se le modalità stanno creando molto rumore. Nell’editoriale di prima pagina Nicola Porro ci informa di essere “saltato sulla sedia” dopo avere letto l’articolo del Corriere “corredato da nove fotine segnaletiche”. “È il tono che dà la misura della musica – scrive il conduttore di quarta Repubblica-. E la musica, pur essendo in difesa della nostra causa, che resta quella di essere saldamente ancorati all’Occidente, ha il tono inquietante che usavano gli invasati di sinistra contro i nemici del popolo. Oggi succede che i nemici del popolo siano i loro compagni di ieri, e cioè i filorussi. Ma il sapore amaro in bocca resta il medesimo”. E conclude: “Se pensiamo di vincere la guerra tappando la bocca agli Orsini di turno e facendo liste di proscrizione sbagliamo: la forza dell’Occidente, oltre alle armi che servono eccome, è la sua predisposizione alla libertà: nel mercato, nelle opinioni e negli usi”.