Azzolina ingrata. Conte la difese a spada tratta ma lei sceglie Di Maio: il M5S come un fidanzato che peggiora

24 Giu 2022 18:39 - di Redazione
Azzolina

Lucia Azzolina, ex ministro della Pubblica Istruzione, lascia il M5S e segue Luigi Di Maio nella formazione “Insieme per il futuro”. Un passo di cui si era parlato fin dall’annuncio della scissione. Come si ricorderà Giuseppe Conte, durante il suo governo, aveva difeso a spada tratta la Azzolina. Resistendo alle pressioni di Italia Viva e Pd che chiedevano la sua sostituzione al ministero della Pubblica Istruzione. 

Poi però, una volta divenuto leader del Movimento, Conte ha tagliato fuori Lucia Azzolina dai ruoli dirigenziali. Non l’ha scelta come componente la segreteria. E lei, messa ai margini, ora la ripaga scegliendo Giggino Di Maio.

“Stimo Conte, ma è ostaggio dei suoi 5 vice”, ha detto Azzolina il cui passaggio nel nuovo gruppo parlamentare era nell’aria già da qualche giorno. “Non cercano lealtà ma devozione”, ha aggiunto l’ormai ex grillina riferendosi alla cerchia vicina al capo politico del M5s. “Ho passato gli ultimi giorni a chiedere un cambiamento che non ci sarà. Ne ho avuto la conferma definitiva. Oggi mi chiedo cosa sia il Movimento 5 Stelle e non so rispondere. Vivo da tanti mesi un enorme disagio. È come un fidanzato che speri che possa cambiare, ma non cambia. Anzi peggiora”, ha detto ancora l’ex ministra. “Il famoso nuovo corso, quello della maturità politica, non è mai iniziato. Non siamo né carne né pesce”.

“In questi due giorni – ha concluso – mi sarei aspettata un po’ di autocritica e invece c’è chi ha festeggiato. Tutto questo fa molto male pensando agli elettori, ma a loro dico con sincerità che il Movimento 5 Stelle non esiste più. Anzi, vedrete che presto cambierà anche il simbolo. Andrò con 60 colleghi che hanno creduto nel nuovo corso, quello della maturità politica. E lo realizzeranno altrove”.

La scelta dell’ex ministra di Conte ha suscitato il velenoso commento del deputato 5Stelle Sebastiano Cubeddu che ha così ironizzato: “Guarda che gli scranni in Parlamento non hanno le rotelle per cambiare posizione!”.

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