Bataclan, chiesto l’ergastolo per Salah Abdeslam, l’unico sopravvissuto del commando terrorista

10 Giu 2022 19:33 - di Stefania Campitelli

La Procura nazionale antiterrorismo (Pnat) francese ha chiesto l’ergastolo con un periodo in un carcere di massima sicurezza per Salah Abdeslam. Trentatré anni, francese, è  l’unico sopravvissuto dei commando jihadista che uccise 130 persone a Parigi e Saint Denis il 13 novembre del 2015. Si tratta di una condanna molto rara in Francia. Che, come spiega Le Figaro,  non prevede la riduzione della pena.

Ergastolo, chiesto l’ergastolo per Abdeslam

La richiesta dell’ergastolo è motivata dalla “immensa gravità dei fatti”, una strage,  di cui è accusato Abdeslam. Che “è rimasto fedele fino alla fine alla sua ideologia”. E non ha mai espresso “il minimo rimorso” per l’attentato. L’ergastolo richiesto contro Abdeslam è la condanna più pesante prevista dal codice penale francese. E rende, appunto, impossibile richiedere un adeguamento della pena. Il condannato può tuttavia, dopo trent’anni di reclusione, chiedere al tribunale di riconsiderare tale impossibilità.

Il terrorista francese non si è mai pentito della strage

Abdeslam è l’unico sopravvissuto del commando di terroristi dello Stato Islamico (Isis) che si sono fatti saltare in aria. E hanno sparato sulla folla in caffè e ristoranti, allo stadio di Francia e al teatro del Bataclan a Parigi. Fra i 130 morti c’era anche la ricercatrice veneziana Valeria Solesin. L’unica italiana rimasta uccisa nella strage del teatro parigino, la sera del 13 novembre 2015.  Lo scorso 15 aprile, in aula in lacrime, il terrorista aveva espresso le sue ”condoglianze e le mie scuse a tutte le vittime”. Ma allo stesso tempo non aveva rimpianto la sua scelta sostenendo, nei vari show davanti ai giudici, di non aver ucciso nessuno. Nemmeno un graffio.

Un ragazzo normale prima della radicalizzazione

Prima del 2014,il terrorista Salah Abdelsam era un ragazzo  normale, ha raccontato ai giudici francese. Andava in discoteca, “di tanto in tanto per divertirsi”. Ma non ballava, fumava cannabis saltuariamente, “solo per hobby”. Giocava al casinò, imbevuto di cultura occidentale. La normalità del tragico è quella che racconta ai magistrati che lo devono giudicare per la strage del Bataclan,  Abdelsam, nel corso delle udienza, ha ripercorso la sua vita precedente. Quando le sue future vittime erano ancora vive, sognavano un futuro, ignari  loro destini si stavano per incrociare. Che sul sentiero della loro vita avrebbero incontrato lui e i suoi amici terroristi islamici.

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