Berlusconi: “Al posto di Mattarella sarei andato a Mosca e avrei convinto Putin a fermarsi” (video)
“Questi arresti di candidati un giorno o due prima delle elezioni, potevano anche aspettare due giorni dopo. Questa è sempre la storia della giustizia politicizzata che non è morta”. Così Silvio Berlusconi, commentando quanto avvenuto in Sicilia a margine del suo voto al referendum a Milano. “Potevamo fare un passo avanti con questi referendum”.
“Se fossi stato il capo dello Stato sarei volato a Mosca”
Il leader di Forza Italia è stato quindi sollecitato dai cronisti sulle polemiche relative al viaggio a Mosca di Matteo Salvini.
“Mi sembra che sia una polemica del tutto inutile e senza senso”, ha risposto commentando le polemiche sul mancato viaggio del segretario della Lega a Mosca.
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Il leader azzurro ha detto anche che cosa avrebbe fatto se fosse stato al posto di Mattarella alla guida del Paese. “La crisi Ucraina? Ho pensato che se io fossi stato Presidente della Repubblica, avrei potuto ripetere con Putin quello che ho fatto nel 2008”, con la situazione della Georgia. In che modo? “Lo tenni al telefono cinque ore e gli dissi ‘sappi che se domani mattina invadi la Georgia divorzi dall’Unione Europea, dalla Nato e dagli Usa”, ha raccontato. “Alle 10 di mattina arrivò l’ordine da Mosca alla truppa di ritirarsi”.
Berlusconi e il fuori programma al seggio
Durante la votazione c’è stato anche un piccolo intoppo per l’ex premier al quale è stato chiesto di entrare e riuscire dalla cabina per dividere correttamente le schede del referendum. Dopo il voto per i referendum sulla giustizia nel seggio di via Ruffini, Silvio Berlusconi ha quindi deciso di fare una passeggiata nella piazzetta di Santa Maria delle Grazie, a pochi metri dalla scuola dove ha votato. Con alcuni giovani militanti ed esponenti del partito si è seduto ai tavoli all’aperto di un bar e ha intrattenuto tutti parlando del suo impegno in politica. Al termine del caffè ha posato per alcuni scatti davanti alla chiesa di Santa Maria delle Grazie, poi è salito in macchina e ha lasciato il seggio dove ha votato tra gli applausi dei suoi sostenitori.