Detenuti appiccano incendio nel carcere di Cremona: 80 evacuati. La Uilpa: “Cartabia agisca”

4 Giu 2022 8:43 - di Agnese Russo
incendio carcere cremona

Paura nel carcere di Cremona, dove ieri sera alcuni detenuti hanno appiccato un incendio che ha richiesto l’evacuazione di un’ottantina di persone e un intervento dei vigili del fuoco durato diverse ore. A denunciare l’episodio è stato il sindacato di polizia penitenziaria Uilpa, sottolineando l’immobilismo del governo di fronte a una situazione carceraria che in Italia è allo «sfacelo più totale» e sancisce la «disfatta dello Stato».

L’incendio nel carcere di Cremona: 80 evacuati e ore per domarlo

«Verso le ore 22 di ieri, alcuni detenuti della Casa Circondariale di Cremona, sembra per protestare a causa della mancata somministrazione di uno psicofarmaco, hanno appiccato il fuoco alle rispettive celle», ha riferito il segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria Gennarino De Fazio. «Le fiamme – ha proseguito – si sono propagate coinvolgendo due sezioni detentive su due piani del fabbricato, il secondo e il terzo, e rendendo necessaria l’evacuazione di circa ottanta ristretti, che sono stati condotti ai passeggi. I vigili del fuoco, intervenuti a supporto della Polizia penitenziaria, avrebbero impiegato alcune ore per domare l’incendio. Il carcere è presidiato all’esterno dalle forze dell’ordine».

La Uilpa: «Situazione infernale: è la disfatta dello Stato»

«Nelle carceri – ha quindi commentato il sindacalista – da troppo tempo si vive l’inferno, talvolta, come nel caso di Cremona, non solo metaforico. Cambiano i capi del Dap, tre in due anni, ma non muta la disfatta dello Stato, che resta inerme di fronte allo sfacelo più totale. È evidente, come abbiamo sottolineato più volte, che la grave disfunzionalità del sistema non possa essere affrontata solo per via amministrativa, ma che occorrano gli interventi della politica, del ministero della Giustizia e del governo».

Un allarme che dura da anni

De Fazio, quindi, ricordando che al carcere di Cremona da circa tre anni manca un Comandante della Polizia penitenziaria titolare e si registra «una gestione complessiva che si caratterizza per continui disordini», ha sottolineato che «quanto sta avvenendo in queste ore, sperando che si debba fare la conta di danni solo materiali, conferma che la grave emergenza penitenziaria è ancora in atto e che dalle rivolte e dai tredici morti del marzo 2020 la situazione non è affatto cambiata».

De Fazio: «Da Cartabia e Draghi passerelle, chiediamo fatti»

«Più che le parole, le declamazioni di principio e le passerelle – ha quindi concluso il segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria – alla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e al presidente del Consiglio, Mario Draghi, chiediamo fatti concreti, quale l’emanazione di un decreto-legge che affronti l’emergenza e crei le precondizioni per una riforma complessiva che ripensi il sistema d’esecuzione penale, rifondi il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e reingegnerizzi il Corpo di polizia penitenziaria».

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