Caro carburanti, Coldiretti: «Rincari sull’85% della spesa. Si usi il Pnrr per le infrastrutture»
Un’azienda agricola su 10 è a rischio chiusura e una su 3 sta lavorando in perdita. È l’effetto del caro carburanti e dell’impatto che ha sui costi di produzione, oltre che per i bilanci delle famiglie italiane. A fare la fotografia del salasso a monte e a valle della filiera agroalimentare è stata la Coldiretti, ricordando che in Italia l’85% delle merci viaggia su strada. Dunque, l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio «ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa di consumatori con il rischio di alimentare psicosi, accaparramenti e speculazioni». Per questo, ha sottolineato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, è necessario «agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture», utilizzando i fondi del Pnrr.
Il caro carburanti e la mappa dei rincari della spesa
Coldiretti ha quindi tracciato una mappa dei rincari degli alimenti sugli scaffali: dagli oli alimentari di semi aumentati del 70,2% al burro aumentato del 22,6%, fino alla pasta il cui prezzo è salito del 16,6%. Ma a soffrire è l’intera filiera agroalimentare, a partire dalle campagne «dove – spiega la Coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa un terzo del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea».