Ciclismo, Vincenzo Nibali: «Il Tricolore va onorato sempre, non capisco chi lo snobba»
“Il Tricolore va onorato sempre e non capisco chi lo snobba. Comprendo poco chi non c’è. Certo, con il Covid bisogna stare attenti, ma il fatto che siamo a pochi giorni dal Tour… beh, per me prima del Tour il campionato italiano è sempre stato un passaggio fisso. E mi presentavo agguerrito, per vincere. Qualche anno fa, inoltre, si diceva che se non facevi il Tricolore non andavi poi in azzurro. Ma forse era una raccomandazione più che una norma”. Così, a ‘La Gazzetta dello Sport’, il 37enne campione siciliano Vincenzo Nibali, uno dei sette ciclisti (oltre a Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Felice Gimondi, Bernard Hinault, Alberto Contador e Chris Froome) ad aver conquistato almeno un’edizione di tutti e tre i Grandi Giri. Lo ‘Squalo’ dell’Astana, che durante l’ultimo Giro d’Italia ha annunciato di voler smettere a fine stagione, lascia uno spiraglio per un clamoroso ripensamento: “Non è più un mistero che avevo parlato al Giro d’Italia con Ivan Basso, già a margine della tappa di Napoli. Lui mi immaginava con la maglia della Eolo-Kometa per i primi mesi del 2023, magari fino alla Milano-Sanremo o al Giro di Sicilia. Gli avevo risposto di no, a caldo. Quello di Basso è un progetto importante, interessante: se ci fosse una proposta concreta, si potrebbe analizzare, valutare. Credo che sarebbe giusto farlo”.
(ITALPRESS).