David Rossi, il figlio del fantino Aceto: lo incontrai, non era lucido. Quasi tutti crediamo nel suicidio
È convinto che David Rossi si sia suicidato e ricorda che “non era lucido, viveva un grosso disagio” l’ultima volta che lo incontrò, “casualmente”, il 1 marzo.
Antonio Degortes, imprenditore, ex-dirigente bancario e figlio del famoso fantino Aceto, sentito oggi davanti alla Commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte di David Rossi, esclude anche che a Siena vi siano mai stati festini, come, invece, si vociferava riportando a queste vicende, per qualche verso scabrose e nelle quali sarebbero rimasti coinvolti magistrati ed altri personaggi noti della cittadina toscana, il retroscena della morte del manager della Comunicazione di Mps, precipitato dalla finestra del suo ufficio di Rocca Salimbeni, storica sede di Monte dei Paschi di Siena.
Quel 1 marzo, dunque, Degortes e David Rossi si incontrano ma “non era un incontro fissato – precisa il figlio del famoso fantino senese. – Ebbi la sensazione, all’epoca, che David nemmeno mi riconoscesse invece dopo che ho letto” alcune affermazioni agli atti sul presunto ‘gruppo della birreria‘ “mi è venuto il dubbio che non mi avesse voluto riconoscere in quel momento, che era un momento molto particolare. Non era lucido. Iniziammo a parlare della situazione e mi disse subito: ‘Io penso che mi dovrò cercare un lavoro, la situazione è quella che è’”.
In quel periodo c’erano state le “perquisizioni” e “una fuga di notizia” sull’azione di responsabilità e “incontrare me forse non gli fa piacere”, ha continuato Degortes citando diversi articoli di stampa usciti nel febbraio 2013 sul presunto ‘gruppo della birreria‘ (un gruppo che cercava di spingere elettoralmente il candidato sindaco del Pd, ndr) e sull’indagine a suo carico.
“David legge i giornali ed è ovvio che si preoccupa vista la frequentazione che avevamo – ha continuato. – Svelato così l’arcano sul perché era preoccupato del ‘gruppo della birreria‘. In quel periodo David viveva in una situazione di grosso disagio“.
Riguardo ai suoi rapporti con l’ex-capo della Comunicazione di Mps, Degortes ha sottolineato che conobbe David Rossi”alla fine degli anni ’90” e “dal 2010 abbiamo istituzionalizzato i nostri incontri, ci eravamo presi l’impegno, a parte l’estate e il Palio, ci trovavamo ogni 15 giorni a pranzo al mio ristorante. David era una sorta di consigliere dell’attività culturale e politica dell”associazione per Siena“.
“Non abbiamo mai avuto con David Rossi confidenze personali”, ha continuato Degortes.
“Io non ho mai partecipato a festini di droga e sesso: mai”, sottolinea Degortes davanti alla Commissione d’inchiesta parlamentare.
Se ci fossero stati festini a Siena “ne sarei stato a conoscenza, ma non c’era quel genere di festini a cui partecipavano politici, imprenditori, personaggi altolocati. – ha sottolineato – Quel genere di festini non c’erano a Siena“.
Degortes ha parlato di una “follia che ha portato a una distorsione della realtà“.
Quanto al presunto suicidio di David Rossi, “le persone vicine a David, esclusa moglie, figlia e fratello, sono tutte convinte di questa ipotesi, nessuno di noi ha dubbi sulla questione”, ha assicurato l’ex-dirigente bancario.
Secondo Degortes, David Rossi non poteva essere a conoscenza di segreti particolari: “Quali segreti poteva sapere di quella banca?”, si chiede.