De Benoist: vediamo in azione il liberalismo autoritario, il voto francese dimostra che il popolo è stufo

22 Giu 2022 16:35 - di Francesco Severini
de Benoist

Alain De Benoist e il liberalismo autoritario. Il tema sarà affrontato stasera nel corso del talk show 1984 su Byoblu e il pensiero del filosofo francese lo riporta oggi la Verità anticipando le risposte di de Benoist che spaziano dalle nuove forme di censura alla crisi ucraina fino al recente successo di Marine Le Pen.

Il liberalismo autoritario 

Quello che vediamo oggi – secondo de Benoist – è un fenomeno relativamente nuovo, che potremmo chiamare “liberalismo autoritario”. “In Francia Emmanuel Macron è rappresentativo di questa nuova classe, chiamiamola così, che è profondamente liberale ma che, allo stesso tempo, tenta di mettere una museruola sul popolo, di impedire che si esprima. Tenta in qualche modo di governare senza il popolo”.

Sempre restando sulla Francia – continua – qui abbiamo appena avuto le elezioni, che hanno sancito l’entrata di quasi 90 deputati di Rassemblement national al Parlamento. Questo cosa testimonia? Che la gente sopporta sempre peggio questo discorso autoritario, questa mancanza di libertà, questa assenza di dibattito”.

Come hanno usato l’epidemia di Covid

Il filosofo francese giudica l’epidemia di Covid  “un momento molto importante, direi che stato un modo di testare su grande scala il grado di docilità che possiamo ottenere all’interno delle nostre popolazioni. E’ stata utilizzata la paura, terrorizzando la gente. C’è stata una sovrastima della gravità della pandemia per terrorizzare le persone e far loro accettare certe cose. Ebbene, questo non è stato accettato da tutti. Non si può impedire alle persone di uscire di casa, di abbracciarsi, di incontrarsi e bere il caffè: o, meglio, è possibile farlo ma per un tempo molto limitato”.

La guerra in Ucraina

Quanto, infine, alla guerra in Ucraina, “ci sono due grandi perdenti in questa guerra. Il primo perdente è, purtroppo, lo sfortunato popolo ucraino che è stato preso in ostaggio, è stato utilizzato dagli americani come scudo anti russo: e ora ne sta pagando il prezzo. E l’altro grande perdente è l’Europa, sono gli europei, che sono stati incapaci di giocare un ruolo di arbitro. E questo è avvenuto perché gli europei non sono a loro volta indipendenti dagli Stati Uniti. Quindi sono allineati alle posizioni americane. Questo è un comportamento irresponsabile e pericoloso, non sappiamo neanche a chi finiranno le armi che abbiamo mandato a Kiev, probabilmente molte finiranno a gruppi mafiosi e terroristi. Il fatto è che prima o poi bisognerà parlare ai russi. Non si fa la pace con gli amici: si fa la pace con i nemici, anche se è molto più difficile”.

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