Di Maio a rischio espulsione dal M5S, riunione d’emergenza del Consiglio nazionale: le ipotesi
Riunione d’urgenza per un M5s allo sbando. Un’accelerazione. Il clima è irrespirabile. Al punto che è stata convocata in fretta e furia per oggi in serata, domenica 19 giugno, un consiglio nazionale straordinario. Un redde rationem tra contiani e dimaiani si rende indispensabile dopo i fuochi incrociati che i due si sono mandati in questi giorni, neanche più nascondendo una frattura irreversibile. All’ordine del giorno della riunione, a quanto si apprende da fonti pentastellate, la discussione sulla linea politica da tenere sulla risoluzione di maggioranza – il no all’invio di nuove armi a Kiev – in vista delle comunicazioni del premier Draghi in Parlamento alla vigilia del Consiglio europeo del 23-24 giugno; e sulle dichiarazioni del ministro degli Esteri Luigi Di Maio ormai inconciliabili con quelle del partito.
Riunione d’urgenza del M5S in serata: Di Maio sul “banco degli imputati”
Pertanto sul banco degli imputati ci sarà lui, il ministro degli Esteri che ha di fatto “sfiduciato” il capo politico Giuseppe Conte dopo la figuraccia delle amministrative. Si discuterà della espulsione di Di Maio? Il durissimo attacco contro il leader Conte circa l’invio delle armi a Kiev fa da detonatore a una distanza abissale tra i due che durava da tempo. Il vertice convocato d’urgenza segue il caos scatenato dalla bozza di risoluzione che una parte dei pentastellati vorrebbe presentare il 21 giugno al Senato; in occasione dell’intervento di Mario Draghi prima del Consiglio europeo. Con la risoluzione, di fatto, si chiede lo stop all’invio di armi all’Ucraina. Risoluzione che per Di Maio è “pericolosa per la sicurezza nazionale e per la Ue”.
Di Maio non arretra: il M5S mette in difficoltà il governo: “Poco maturi”
“Da Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana ho ribadito e continuerò a ribadire che l’Italia non può permettersi di prendere posizioni contrarie ai valori Euro-Atlantici. Valori democrazia, di libertà, di rispetto della persona e di difesa degli Stati”, ha fatto sapere in queste ore. Luigi Di Maio in un comunicato. Risponde a questa risoluzione con parole di fuoco che non lasciano intravedere alcuna ricomposizione. «I dirigenti della prima forza politica in Parlamento, invece di fare autocritica, decidono di fare due cose: attaccare, con odio e livore, il Ministro degli Esteri e portare avanti posizioni che mettono in difficoltà il Governo in sede Ue», ha proseguito nella nota, definendo quello dei leader del partito «un atteggiamento poco maturo». Lo attacca alla giugulare domenica dai microfoni di SkyTg24 il viceministro allo Sviluppo economico e vicepresidente del M5s, Alessandra Todde: persegui interessi personali
Di Maio lascerà il movimento o sarà espulso? Le ipotesi
Su come si metterà questa sera circolano varie ipotesi: siamo dunque, probabilmente, al redde rationem a una scissione che moti opinionisti danno come certa. Poi un altro nodo cruciale: si deciderà se espellere Di Maio oppure sconfessarlo? Rimarcando come non sia più espressione della linea politica del M5s? Oppure – altra ipotesi- potrebbe essere lui stesso ad annunciare l’addio ai grillini. Al consiglio nazionale del pomeriggio prenderanno parte tra gli altri, oltre a Conte, i vicepresidenti del Movimento Riccardo Ricciardi, Michele Gubitosa, Alessandra Todde e Mario Turco, i capigruppo alla Camera e Senato e un ministro rappresentante della delegazione 5Stelle al governo.
M5S: “Non è pensabile una passaggio stalinista…”: la nota di Open
“Ma è ovvio – commenta Open, il quotidiano on line di Enrico Mentata- che nemmeno nella tragicommedia del M5s si può pensare il passaggio stalinista del leader che caccia l’ex leader; o un passaggio in cui Di Maio fa il Fini che provoca il Conte-Silvio, «Che fai, mi cacci?». Sarà semmai lui a andarsene con le proprie gambe, e con chi lo seguirà. Castelli, Battelli, Di Nicola si sono esposti in questi giorni. Ma i fedelissimi sono tanti: Spadafora, Macina, D’uva, Nesci…”, analizza Open. Ieri sul Secolo avevamo definito la guerra tra leader ed ex leader del Movimento una “sceneggiata” che fa comodo, alla lunga, ad entrambi. Vedremo de la sceggiata si risolverà nella “tragicommedia”. Intanto anche La Notizia, quotidiano on line vicino al M5S apre con l’ipotesi espulsione. Anche se fonti del movimento hanno ricordato che “il Consiglio Nazionale non ha il potere di “espellere nessuno e non espellerà certo l’ex capo politico”, precisando: “Ogni espulsione ha una procedura stabilita, ma se ancora non è stato espulso Petrocelli è possibile pensare a un’espulsione del ministro degli Esteri? Certo, esiste un problema di posizionamento politico”.
Espulsione caldeggiata dai “contiani”: ma per osa sembra allontanarsi l’ipotesi
Verso le 20 l’Adnkronos ha appreso che al momento sembra allontanarsi l’ipotesi espulsione. Una dura risposta è arrivata al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, per rimarcare come le sue esternazioni sul presunto anti-atlantismo dei vertici del M5S e, in particolare, del leader Giuseppe Conte siano state “strumentali”; ma, almeno per adesso, nessun provvedimento di espulsione sembra profilarsi nei confronti del titolare della Farnesina: seppur caldeggiata da diversi esponenti ‘contiani’. Dovrebbe essere l’orientamento del Consiglio nazionale, che si svolgerà questa sera, dopo le 21 da remoto.