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epa07683296 A gay couple kisses during a parade in the streets to protest for equality during the 50th anniversary of the Stonewall protest, in Marikina city, Philippines, 29 June 2019. Various groups from the LGBT community paraded in Marikina city to commemorate the 50th anniversary of the Stonewall riots, an event that encouraged the modern day gay rights movement.  EPA/ALECS ONGCAL
epa07683296 A gay couple kisses during a parade in the streets to protest for equality during the 50th anniversary of the Stonewall protest, in Marikina city, Philippines, 29 June 2019. Various groups from the LGBT community paraded in Marikina city to commemorate the 50th anniversary of the Stonewall riots, an event that encouraged the modern day gay rights movement. EPA/ALECS ONGCAL

Discriminazione al Pride di Bologna: i poliziotti gay non potranno sfilare perché la polizia è violenta

Politica - di Redazione - 23 Giugno 2022 - AGGIORNATO 23 Giugno 2022 alle 20:39

Polemiche per il Pride di Bologna, dove sabato non sono graditi i poliziotti gay. Polis Aperta, associazione Lgbtqi+ di lavoratori di forze di polizia e forze armate ha espresso il proprio rammarico.

‘Rivolta Pride’ – che organizza la manifestazione – spiega senza giri di parole il motivo della discriminazione: “La nostra non è una presa di posizione contro Polis Aperta, ma di critica aperta alle forze dell’ordine come istituzione, e come luogo di riproduzione di violenza sessista, omolesbobitransfobica, abilista e razzista”.

“Apprendiamo con sconcerto – dichiara Fabrizio Marrazzo, portavoce del partito Gay Lgbt+ –  che il coordinamento del Pride di Bologna ha fatto divieto alle associazioni di forze dell’ordine e militari Lgbt+ di partecipare al Pride di sabato a Bologna con striscioni o bandiere delle loro organizzazioni, in quanto gli ambienti militari o delle forze dell’ordine sono sessisti e violenti. Ricordo agli organizzatori del Pride che le associazioni Lgbt+ in tale ambito servono proprio per sensibilizzare tali ambienti e tutelare i militari, poliziotti, etc, Lgbt+ e non solo, che sono spesso vittime di quel sessismo e di quella violenza, ancora oggi. Quindi la scelta degli organizzatori del Pride è chiaramente discriminatoria e contro i valori di inclusione del Pride”.

“Il Pride – conclude Marrazzo – non è di chi lo organizza ma è patrimonio di tutti, io stesso da quando ho organizzato il Pride di Roma del 2010 mi sono scontrato con associazioni ed attivisti Lgbt+ che non volevano associazioni di militari o non di sinistra Lgbt+, ed allora come oggi reputo sbagliate tali scelte”.

“Le parole degli organizzatori del Pride di Bologna – secondo gli esponenti leghisti Gianni Tonelli e Matteo Di Benedetto – certificano un fatto che ormai sanno tutti da tempo ma nessuno dice: non sono rappresentativi di tutte le persone Lgbt. Anzi, sono una minoranza rumorosa  che si impone e usa come spada ideologica la vita privata di tutti, anche della maggioranza silenziosa. Condanniamo fortemente l’attacco e le accuse fatte alla polizia e invitiamo il Sindaco e tutti gli esponenti della Giunta e del Consiglio a fare lo stesso e a dissociarsi dagli organizzatori”.

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di Redazione - 23 Giugno 2022