“Donbass? E’ un prete spagnolo”: Renzi ridicolizza Toninelli. E umilia Conte: “Tu su quel treno per Kiev…”
“Donbass? E’ un prete spagnolo”. Poteva prendersela con tutti Matteo Renzi, ospite di Lucia Annunziata a Mezz’ora in più, su Rai 3. Tra i cinquestelle aveva l’imbarazzo della scwelta. Ha scelto Danilo Toninelli per esemplificare tutta la sua disistima per il Movimento. Il leader di Italia Viva è così quando è in preda a furore agonistico. Non si tiene, esonda. Si parlava dell’ormai probabile scissione che si profila nel M5S, che questa sera potrebbe dare l’addio a un pezzo della sua storia, con l’addio – o l’espulsione – di Di Maio. Ha preferito ridicolizzare Danilo Toninelli.
Renzi: “Al M5S non interessa la guerra. Toninelli pensa che…”
C’è arrivato per gradi Matteo Renzi: “I 5 Stelle stanno utilizzando la vicenda Ucraina per regolare i propri conti interni”, ha esordito il leader di Italia Viva. Secondo il quale dietro la scissione che si sta consumando tra Conte e Di Maio e relative truppe non c’è un vero confronto sul conflitto e le sue ricadute economiche e geopolitiche. Le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina (approvvigionamento energetico, forniture del grano, crisi migratoria, carestia) “sono enormi. Di una vicenda così rilevante ai 5 Stelle non interessa nulla- sostiene l’ex premier- . Loro non stanno discutendo della Crimea, del Donbass, loro stanno discutendo se la Taverna e Toninelli devono rimanere in Parlamento”. L’accenno dialettico all’ex ministro delle Infrastrutture, re delle gaffe e delle dichiarazioni surreali fa accendere la lampadina a Renzi. Che sfoggia la battuta: “Toninelli nemmeno lo sa cosa sia il Donbass, forse pensa che è un prete spagnolo“.
A Renzi non basta ridicolizzare Toninelli. A Conte dice di peggio
Ma poi si scatena anche contro Giuseppe Conte. Caustico come poche altre volte: “Il peggiore di tutti- dice-: se fosse stato su quel treno” per Kiev con Mario Draghi, Macron e Scholz “non l’avrebbero messo nemmeno nella cuccetta. Non è un insulto, è una valutazione politica: non è coerente, dice di essere contro le armi e con i suoi governi ne ha finanziate più di tutti”, ha tuonato il leader di Iv. Che poi non ha rinunciato a battere il tasto sulla costruzione di un centro politico. Il suo pallino e orizzonte politico. La domanda da porgli avrebbe dovuto essere: “con chi”, allo stato attuale delle cose, intenda dare vita e prospettiva a un’ipotesi che vanta il maggior numero di defezioni ancor prima di essere posto in essere.
Ma con la Meloni non gli riesce. Come lo ha zittito la leader di FdI
Lui svicola e va a parare sul centrodestra. Berlusconi e Prodi, ma anche Blair e Clinton dimostrano – dice all’Annunziata- “che si vince mettendo insieme la destra con il centro o la sinistra con il centro. Nei prossimi mesi sia Letta, che Salvini e Meloni dovranno andare a occupare il centro. Letta ci sta già provando con il progetto del Campo largo. Anche se per ora non è tanto largo”, ha ironizzato Renzi. “Se Salvini e Meloni insistono sul sovranismo o nel voler fare i lepeniani in Italia non vanno da nessuna parte”. Lo stesso invito non richiesto- guardare al centro- Renzi lo aveva già formulato alla leader di FdI giorni fa in un’intervista a L’Aria che tira”. Ricevendo una sferzata immediata. La leader di Fratelli d’Italia ha risposto a Renzi ricordandogli un’opzione da lui praticata: “Oppure fare come voi, che guardate indistintamente da sinistra a destra pur di avere un posto al Governo?”.