Fisco, la Meloni asfalta Ruffini: «Una balla i 19 milioni di evasori. Tassiamo i colossi del web»
4 Giu 2022 18:46 - di Redazione
«È passato il messaggio che in Italia ci sono 19 milioni di evasori fiscali, ovvero un terzo della popolazione totale, la metà esatta di quella che lavora. Se così fosse ci troveremmo davanti ad un clamoroso fallimento della stessa Agenzia delle Entrate». Il ragionamento di Giorgia Meloni non fa una grinza. Ma tant’è. Solo ieri il nostro Mister Fisco, al secolo Ernesto Maria Ruffini, se n’è uscito con una soluzione incommentabile, proponendo i lavori forzati per gli evasori, da lui stimati – appunto – in 19 milioni. Un calcolo che non convince neanche un po’ la leader di Fratelli d’Italia, che in un post sul proprio profilo Facebook risponde per le rime al direttore dell’Agenzia delle Entrate.
La Meloni su Fb: «Gli onesti sono maggioranza»
«19 milioni – vi si legge – sono le persone che hanno ricevuto una cartella esattoriale, e non aver pagato una multa negli anni passati non significa esattamente evadere il fisco». Ma l’Italia, si sa, è una repubblica fondata sulla statistica. Che resta quella scienza, per dirla con Trilussa, per cui se uno mangia un pollo intero e un altro neanche lo assaggia, hanno mangiato mezzo pollo a testa. Significa che i numeri bisogna anche interpretarli. Esattamente quel che la Meloni suggerisce a Ruffini. «Dipingere gli italiani come un popolo di evasori è inaccettabile – prosegue –, perché gli italiani onesti che lavorano e che pagano le tasse sono la stragrande maggioranza. E sono tantissimi quelli che rinunciano anche ad andare a mangiare una pizza pur di pagare le tasse».
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate propone «lavori forzati»
Ragione per cui, sottolinea la leder della destra, Ruffini dovrebbe evitare di «straparlare di evasione» e «avanzare proposte per un fisco più equo e più sostenibile». Dovrebbe, soprattutto, «denunciare l’elusione delle multinazionali e le tasse ridicole che pagano i colossi del web». Infine, la stoccata sui «lavori forzati». «Sarebbe più opportuno parlare di lavoro e basta, perché se l’Agenzia delle Entrate non lo ha ancora capito, – conclude la Meloni – è proprio quello che serve alla Nazione».
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