Gas, l’Iea: «Putin taglia le forniture per evitare stoccaggi. L’Europa si prepari ai razionamenti»
Alla vigilia del Consiglio europeo, che si aprirà domani, tra gli Stati membri manca ancora l’accordo sul tetto al prezzo del gas naturale. Dunque dall’assise, che andrà avanti anche dopodomani, non si attendono passi avanti decisivi in questa direzione. A spiegarlo è stato un alto funzionario Ue, citato dall’Adnkronos, che ricorda come il tema dell’energia non sia fra i punti ufficialmente in agenda, sebbene rientrerà comunque nelle discussioni poiché strettamente legato alla guerra in Ucraina. Intanto oggi si è registrato un nuovo rialzo del prezzo gas, che dopo aver toccato un massimo a 132,59 euro,all’hub olandese Ttf si attesta a 130,205 euro a megawattora, in crescita del 3,69%. E dall’Agenzia internazionale dell’energia, Iea, arriva l’allarme sui razionamenti del gas.
Il tetto al prezzo del gas in Ue «non è un problema facile da risolvere»
Nell’ultimo Consiglio Europeo, ha ricordato ancora la fonte, «abbiamo incaricato la Commissione di lavorare con i partner su una proposta comune», un lavoro che «non è ancora completato», dato che sono passate solo «tre settimane». Anche su come attuare un tetto ai prezzi tra i vari Paesi «ci sono idee diverse» e finora «non siamo riusciti a trovare un consenso su questo concetto», ma «l’idea di lavorarci è tuttora in piedi». A porre ostacoli è il fatto che alcuni capi di Stato e di governo dicono che «sul mercato ci sono già turbolenze» e un tetto al prezzo del gas «potrebbe peggiorare la situazione». Non si tratta di un problema «facile» da risolvere, ha quindi concluso il funzionario Ue.
Draghi alle Camere: «Tema ancora più urgente alla luce delle riduzioni»
Nelle sue comunicazioni al Parlamento, Draghi ha sottolineato che «la soluzione che proponiamo da diversi mesi», per contenere i rincari di gas ed energia, «è l’imposizione di un tetto ai prezzi del gas russo, che consentirebbe anche di ridurre i flussi finanziari verso Mosca». «Il Consiglio Ue ha dato alla Commissione il mandato di verificare la possibilità di introdurre un tetto al prezzo, questa misura – ha sottolineato il premier – è diventata ancora più urgente alla luce delle riduzioni delle forniture da parte di Mosca: le forniture sono ridotte, il prezzo aumenta, l’incasso da parte di Mosca resta lo stesso, le difficoltà per l’Europa aumentano vertiginosamente».
Descalzi: «Credo che il taglio del 50% durerà nel tempo»
Si tratta dello stesso ragionamento svolto oggi anche dall’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi. «Oggi la Russia, dandoci il 50% in meno di gas, ha avuto un aumento di circa il 50%, il che vuol dire stanno risparmiando gas pur avendo lo stesso tipo di introito», ha detto, rimarcando a sua volta la necessità di «mettere un tetto al prezzo del gas, il cui mercato ora è abbastanza distorto». «Mettere un tetto è corretto – ha aggiunto – perché i grandi produttori che danno gas all’Europa fanno margini incredibili». Per Descalzi, inoltre, è plausibile che le forniture ridotte a questi livelli saranno mantenute anche in futuro.
L’Iea: «L’Europa si prepari ai razionamenti del gas»
Scenario ancora più drammatico, poi, quello delineato dall’Iea, l’Agenzia internazionale dell’energia. In un’intervista con il Financial Times, il direttore Faith Birol, ha spiegato che «l’Europa dovrebbe essere pronta nel caso in cui il flusso il gas russo fosse completamente interrotto». «Più ci avviciniamo all’inverno, più comprendiamo le intenzioni della Russia», ha proseguito, spiegando che «credo che i tagli siano orientati a evitare che l’Europa riempia i depositi con gli stoccaggi e ad aumentare la leva della Russia nei mesi invernali» e non escludendo il ricorso a veri e propri razionamenti del gas.