Gasparri: «In Rai una pletora di trasmissioni di sinistra, servirebbe un talk per riequilibrare»
Disorientamento nelle scelte, ferite al pluralismo, errori di visione strategica su RaiWay. È la fotografia scattata dal senatore di Forza Italia ed ex ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, sulla Rai. Viale Mazzini, ha detto Gasparri, «va avanti nonostante se stessa in una relativa confusione, perché non c’è dubbio che tutti siamo rimasti sorpresi dalla revoca dell’incarico a Mario Orfeo, che era immeritevole di fiducia come direttore degli Approfondimenti, ed è diventato il giorno dopo meritevole di fiducia per dirigere il Tg3. Una vicenda – ha commentato il senatore azzurro – che ha lasciato tutti un po’ sconcertati».
Gasparri: «In Rai gravi ferite al pluralismo»
Gasparri, parlando con l’Adnkronos, ha quindi illustrato le priorità del momento, quello su cui il Servizio Pubblico deve a suo parere correggere la rotta: «Innanzitutto c’è un deficit di pluralismo molto grave. Se fossi io l’Ad farei subito un talk che riequilibri tutta la pletora di trasmissioni di sinistra di cui sono infarcite le reti. Un programma come Cartabianca, per fare un esempio specifico, da settembre a oggi ha avuto due presenze di Forza Italia, mentre ci sono partiti con minore rappresentanza parlamentare che ne hanno 14 di presenze. O partiti inesistenti o nascenti che ne hanno 4 o 5».
«La Rai pende come la Torre di Pisa»
Dunque, «i vulnus al pluralismo sono seri e ne ho parlato con Fuortes», ha chiarito Gasparri, raccontando di aver chiesto all’Ad anche come si senta a guidare un’Azienda «smentita, a causa del programma Report, dalla Procura di Caltanissetta» e interrogando infine sulla scelta di Ilaria D’Amico, che da settembre condurrà un programma di attualità: «È bravissima, ma sembrava votata allo sport. Vedremo quale programma condurrà». «Comunque – ha ribadito il senatore azzurro – resta il fatto che il vulnus al pluralismo è davvero un grave. La Rai pende come la Torre di Pisa, ma pende comunque sempre e solo a sinistra da qualsiasi punto la si guardi».
La mancanza di una proposta per RaiWay
Inoltre, secondo Gasparri, manca una visione strategica sulle torri della Rai. «Io seguo con attenzione la vicenda della vendita di RaiWay di cui si parla poco, sebbene la struttura di trasmissione sia fondamentale per la Rai. Non c’è ancora una proposta. In ogni caso ritengo che la Rai – ha chiarito l’ex ministro delle Comunicazioni – non possa perdere il controllo delle torri che consentono di trasmettere il segnale mentre ci sono epidemie e guerre. Ci sono emergenze che sembravano oramai estranee alle agende dell’umanità e invece…. Ecco, quindi, che la struttura di trasmissione della televisione pubblica costituisce ora più che mia una risorsa fondamentale».
La sede di viale Mazzini? «Non sono un feticista degli immobili»
E sulla possibile vendita della sede Rai di Viale Mazzini? «Io – ha detto Gasparri – non sono un feticista degli immobili. Il problema è economico e riguarda la necessità di ristrutturazione dovuta all’amianto. E poi non stiamo parlando della Piramide di Cheope o del Colosseo. Mi risulta, però, che la cosa sia rientrata, perché hanno prevalso le ragioni di chi vede in questo palazzo un simbolo».