Genova, il sindaco Bucci non andrà al Gay pride: «C’è silenzio elettorale». E scoppiano le polemiche
“Sabato non andrò al Gay Pride”. Una scelta netta quella del sindaco di Genova Marco Bucci, Che annuncia il suo forfait alla parata del Liguria Pride fissata, non casualmente, sabato prossima alla vigilia delle amministrative. Dove Bucci corre per il secondo mandato. “Gli organizzatori, quando ci hanno chiesto il patrocinio, hanno detto che è una manifestazione politica. E io, sabato, come tutti i candidati, non posso fare nulla di politico”. Una decisione non facile, spiega alla Dire il primo cittadino. “Sono veramente in ambasce e mi spiace, perché questa cosa verrà strumentalizzata“. Così il sindaco uscente candidato al bis da tutto il centrodestra compatto: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e la lista Toti per Bucci.
Genova, il sindaco Bucci dà forfait al Gay pride
Il primo cittadino di centrodestra ha fatto il possibile per stroncare le scontate accuse del mondo progressista e della rete Lgbt. Ha parlato con alcuni rappresentanti del comitato Liguria Rainbow e giovani attivisti. “Sono disposto a parlare quando volete”, ha detto. Insieme alla candidata della lista Genova Domani Monica Incerti, esponente della comunità Lgbtq+, ha discusso con Ilaria Gibelli del comitato Liguria Rainbow. “Il problema non è il mancato patrocinio al Gay pride, il problema sono le politiche di questa amministrazione, discriminatorie nei confronti di chi non si riconosce nella cosiddetta famiglia tradizionale”, ha attaccato Gibelli. “Il Comune agisce in base alla normativa nazionale, non c’è alcuna discriminazione” ha replicato Bucci. Poi ha accettato una maglietta della manifestazione e due libri confermando che non parteciperà al Pride dell’11 giugno collocato nel giorno di silenzio elettorale.
Parte l’offensiva del centrosinistra
L’offensiva del centrosinistra non si fa attendere. Stefano Giordano, candidato presidente del municipio I centro est di Genova, va all’attacco. “Marco Bucci non sa: parla a sproposito e non conosce la storia delle piazze. Sa urlare e imporre, quello sì, ma non comprende le regole del confronto e impone le sue idee. Quando nel 2018 avevo detto che è il sindaco più ignorante della storia di Genova, l’ho fatto con convinzione. Non fu provocazione, ma triste realtà”! L’accusa? parlare del Pride senza cognizione di causa. Considerata da Giordano un’offesa alle generazioni future. “Studia, caro sindaco uscente, e soprattutto cerca di immaginare cosa significa inclusione ed emarginazione. Visto che in questa città la politica di destra ha distrutto la dignità di molte categorie fragili”.