I flussi nelle città al voto: gli elettori ex 5Stelle guardano ai candidati di centrodestra

14 Giu 2022 18:22 - di Redazione
flussi

“Una limitata fedeltà del bacino elettorale M5S” che in molti casi premia candidati non sostenuti dei 5 Stelle e un minore astensionismo, rispetto alle amministrative 2021, “dell’elettorato di centrodestra” questo a “indicare probabilmente un maggiore ottimismo rispetto allo scorso anno sui possibili risultati dei candidati della propria parte”. Sono due dei punti messi in evidenza da uno studio dell’Istituto Cattaneo sui flussi elettorali alle amministrative attraverso l’analisi del voto “in 6 città”. Facendo un paragone con la tornata elettorale del 2017 per “verificare se e come il ‘nuovo bipolarismo’ ha preso forma in ambito locale”.

MONZA – A Monza, dove il centrodestra, al termine del primo turno, è in testa con il sindaco uscente Allevi, il Movimento 5 stelle nel 2022 non ha presentato un proprio simbolo: il suo bacino elettorale del 2017 aveva dimensioni contenute (meno del 4% del corpo elettorale) e oggi sembra aver privilegiato l’astensione. Per il resto, anche se la stima è da prendere con le pinze per via delle dimensioni ridotte, il candidato di centrodestra sembra essere stato più attraente per gli ex 5 Stelle del candidato di centrosinistra.

GENOVA – A Genova, la vittoria al primo turno del sindaco uscente Bucci (centrodestra) deriva dal fatto che mentre gli elettori che lo avevano scelto al primo turno del 2017 hanno (nella quasi totalità, oltre il 90%) confermato questo voto, gli elettori che nel 2017 avevano scelto il candidato di centrosinistra si sono dimostrati molto meno ‘fedeli’ alla coalizione (si osservano perdite verso il non-voto e verso lo stesso Bucci). È poi da notare che i non pochi elettori che nel 2017 avevano scelto il candidato del M5s (Pirondini) si sono dimostrati tutt’altro che allineati rispetto alla scelta del partito di Conte di allearsi con il centrosinistra. Il flusso che da Pirondini si dirige verso il candidato di centrosinistra è molto meno consistente di quello di cui beneficia Bucci e ancor meno di quello che si disperde nel non-voto.

PADOVA – A Padova la vittoria di Giordani (centrosinistra) al primo turno, più che per l’apporto degli elettori 5 Stelle, sembra essere dovuta ad altri movimenti di voto: la conquista di un buon numero di elettori dal bacino elettorale di Bitonci e la capacità di attrarre la quasi totalità dell’elettorato del candidato ‘outsider’ del 2017.

PARMA – L’odierno panorama politico della città si caratterizza poi per la presenza di un candidato ‘outsider’ (Costi) che ha saputo conquistare una buona percentuale di voti e dal fatto che Fratelli d’Italia ha deciso di presentare una candidatura a sindaco distinta rispetto alla coalizione di centrodestra. Quali flussi rivelano le nostre stime? Anzitutto, è da notare che il bacino elettorale di Pizzarotti non sembra essersi riversato interamente su Guerra: perdite vi sono state verso l’astensione, verso Costi e (sorprendentemente) verso il candidato di FdI. Nel caso di Parma il bacino elettorale del M5s è di dimensioni talmente ridotte che può essere tralasciato.

CATANZARO – A Catanzaro il bacino elettorale conquistato dal candidato cinquestelle del 2017 non sembra aver seguito lo spostamento del simbolo nel campo del centrosinistra: le quote che si riversano sul candidato di centrodestra e sul nuovo ‘outsider’ (Talerico) hanno consistenze simili a quella che si dirige su Fiorita. Per il resto, si osservano spostamenti per molti versi sorprendenti, che probabilmente si possono spiegare con le logiche personalistiche che nelle città del Sud spesso prevalgono sulle logiche di schieramento. Il candidato di centrosinistra Fiorita, infatti, sembra beneficiare più dei flussi provenienti dal suo personale bacino elettorale del 2017 che non da quelli provenienti dal bacino elettorale della coalizione di centrosinistra del 2017: questo subisce perdite consistenti verso l’astensione e, soprattutto, verso il centrodestra.

PALERMO – A Palermo nel 2017 si era affermato al primo turno il candidato di centrosinistra (Orlando) mentre nel 2022 la situazione si è ribaltata, con la vittoria al primo turno del candidato di centrodestra (Lagalla). Il Movimento 5 stelle, che nel 2017 aveva conquistato un consistente numero di voti, nel 2022 ha deciso di appoggiare il centrosinistra. Per comprendere i movimenti di voto del capoluogo siciliano occorre anche considerare che Ferrandelli nel 2017 era stato il candidato del centrodestra e nel 2022 si è presentato a capo di una coalizione che aveva in Azione il proprio principale referente partitico.

Le stime dei flussi mostrano che il bacino elettorale che nel 2017 premiò il candidato di centrodestra oggi si è diviso in due, tra la conferma del voto al candidato dello stesso schieramento e l’astensione. Malgrado questa consistente perdita verso il non-voto, la coalizione di centrodestra è riuscita a vincere grazie alla conquista di una consistente quota di voti dal bacino elettorale di Orlando (da questo elettorato i flussi verso Lagalla e verso Miceli sono sostanzialmente identici). Dal bacino elettorale del candidato del M5s il flusso in uscita più consistente è, di gran lunga, quello verso l’astensione. Inoltre, tra gli elettori che nel 2017 premiarono il M5s oggi Ferrandelli è preferito rispetto a Miceli. Ferrandelli beneficia soprattutto di flussi provenienti dal bacino del centrosinistra e da quello del M5s.

 

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