La Farnesina convoca l’ambasciatore russo Razov: respinte le accuse di amoralità ai politici italiani
Il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ambasciatore Ettore Francesco Sequi, ha convocato questa mattina alla Farnesina, di concerto con Palazzo Chigi, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov.
L’Ambasciatore Sequi ha respinto con fermezza le accuse di amoralità di alcuni rappresentanti delle istituzioni e dei media italiani, espresse in recenti dichiarazioni dal Ministero degli Esteri russo. Il Segretario Generale della Farnesina ha inoltre rigettato le insinuazioni relative al presunto coinvolgimento di media del nostro Paese in una campagna anti-russa.
L’Ambasciatore Sequi ha rinnovato la condanna per l’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa. Egli ha ribadito l’auspicio del Governo italiano che si possa giungere presto a una soluzione negoziata del conflitto su basi eque e di rispetto della sovranità ucraina e dei principi del diritto internazionale. Ha infine sottolineato l’importanza di definire rapidamente un’intesa per sbloccare le esportazioni di grano dai porti ucraini al fine di evitare gravi conseguenze per la sicurezza alimentare globale.
La vicenda risale al 3 giugno. In quell’occasione, tre giorni fa, l’Italia è finita pesantemente nel mirino della Russia. Era stato proprio l’ambasciatore Razov a dire che “le relazioni con l’Italia si sono deteriorate non per nostra scelta”. Successivamente l’attacco è arrivato da più in alto, con una nota del dicastero guidato da Sergej Lavrov diffusa sul social network “VKontakte“. Al centro la controversa missione anti-Covid del lontano marzo 2020, quando i russi arrivano in Italia. Sull’operazione etichettata inizialmente come un aiuto per contrastare la pandemia, si è discusso parecchio. Addirittura è stato ipotizzato che l’operazione nascondesse in realtà la volontà di carpire informazioni segrete sul virus.