La Russia contro “Report”: «Trama da Italian Bond». Ranucci: «Non facciamo sconti a nessuno»
Il ministero degli Esteri russo contro Report e la puntata della trasmissione di Rai 3 andata in onda il 9 maggio scorso. Mosca, infatti, denuncia il tentativo di denigrare l’assistenza della Russia durante la pandemia sottolineando che questo «danneggia le relazioni bilaterali ma dimostra anche il carattere morale dei singoli rappresentanti delle autorità ufficiali dell’Italia e dei suoi media». È quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri russo pubblicato sul canale social VKontakte. Nel mirino del ministero degli Esteri russo è finita la puntata di Report intitolata Dalla Russia con amore che raccontava l’arrivo in Italia, più precisamente a Bergamo, di 104 militari russi, giunti nel nostro Paese il 22 marzo 2020 per fornire il proprio aiuto durante il periodo più devastante della pandemia di Covid-19.
La Russia contro “Report”: «Propaganda di basso livello»
«Invece di trasmettere documentari sull’eroismo delle truppe alleate, compresa l’Armata Rossa, e sulle gesta dei membri del Movimento di Resistenza – sottolinea il ministero degli Esteri russo – la trasmissione ha mandato in onda un lavoro di propaganda di basso livello. La trama della prossima serie di film di Italian Bond interpretata dagli sventurati imitatori di J. Fleming si riduce a quanto segue: a marzo-aprile 2020, gli epidemiologi russi, si scopre, non hanno combattuto, rischiando vite e salute, con un potente focolaio di infezione da coronavirus nel Nord Italia, ma hanno spiato le forze e le strutture militari della Nato nel paese». Il ministero ricorda che in un momento in cui «non si sapeva nulla del coronavirus, e l’Italia era sotto il colpo di una malattia sconosciuta e spaventosa, la Russia è stata uno dei pochi Paesi che ha teso una mano al popolo italiano. Questo è stato fatto esclusivamente per ragioni umanitarie».
La Russia: «Il nostro aiuto è stato dimenticato»
«Nel 2020 i partner italiani – sottolinea ancora il ministero degli Esteri russo – hanno avuto la dignità di esprimere, speriamo, sincere parole di gratitudine ai nostri medici che hanno salvato i pazienti affetti da Covid-19 a Bergamo e in altre città della Lombardia. Ma meno di due anni dopo, il nostro aiuto è stato dimenticato. Si scopre che la memoria dei colleghi italiani è di breve durata. Una linea d’azione così servile e miope non solo danneggia le nostre relazioni bilaterali, ma dimostra anche il carattere morale dei singoli rappresentanti delle autorità ufficiali dell’Italia e dei suoi media».
La replica di Ranucci
«Noi facciamo come sempre il nostro lavoro». La puntata del 9 maggio «è una ricostruzione rigorosa dei fatti». Ad affermarlo all’Adnkronos è Sigfrido Ranucci, il capo redattore della redazione e conduttore di Report replicando al ministero degli Esteri russo.
«È singolare – sottolinea Ranucci – attribuire a Report una trama da James Bond quando sono stati inviati dalla Russia dei militari, alcuni dei quali legati agli apparati di sicurezza russa». In particolare, aggiunge, «non si può tacere sul fatto che il 30 marzo del 2021 il capitano di fregata Walter Biot, in servizio presso il III Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, viene arrestato con l’accusa di aver venduto segreti militari della Nato alla Russia. Tra i documenti sequestrati anche il Reperto S, un’analisi della Nato sulle attività destabilizzanti della Russia in Ucraina. Gli uomini del Ros dei Carabinieri lo trovano in macchina con un addetto militare russo di nome Dmitri Ostroukhov, un uomo proveniente dal Gru, il servizio segreto militare di Mosca».
Ranucci: «Noi siamo giornalisti e non facciamo sconti a nessuno»
Inoltre, rileva Ranucci, «è abbastanza singolare che l’Ambasciata della Russia in Italia rilancino le nostre puntate quando trovano aspetti positivi, come il reportage da Mariupol, e invece le condannino quando sono negative. Noi siamo giornalisti e facciamo il nostro dovere. Non facciamo sconti a nessuno né in Italia né all’estero».