Lollobrigida: «FdI sempre per l’unità del centrodestra. Su Verona ci aspettiamo delle scuse»
«L’unità, la lealtà, la correttezza, la condivisione di un programma»: il «valore aggiunto del centrodestra» è questo e «quando la coalizione dà questa situazione agli elettori, il centrodestra è vincente». Invece, «quando è litigioso e frammentato gli elettori rispondono negativamente». Il capogruppo alla Camera di FdI, Francesco Lollobrigida, fa il punto sulle elezioni, all’indomani dei ballottaggi: «Il centrodestra è alternativo alla sinistra, FdI sfonda al primo turno perché è al posto giusto, mentre gli altri partiti della coalizione deludono perché sono al governo con la sinistra. E questo gli elettori non lo capiscono».
Il voto confermano che FdI è «la forza trainante del centrodestra»
«FdI – ha ricordato Lollobrigida, intervistato dal Messaggero – ha dimostrato tra il primo e il secondo turno delle elezioni di essere la forza trainante del centrodestra. FdI è il primo partito della coalizione perché è risultato decisivo nei Comuni dove si è vinto, o perché esprimeva candidati come accaduto a L’Aquila, Pistoia, Rieti, dove sindaci uscenti o il vicesindaco di FdI hanno vinto già al primo turno, avendo il centrodestra unito, o essendo decisivo anche in città come Genova. E siamo stati decisivi anche a Palermo, dove il passo indietro della nostra candidata Carolina Varchi ha lasciato strada libera alla vittoria del candidato unico del centrodestra Roberto Lagalla».
Su Verona «ci domandiamo come mai non arrivino delle scuse»
In quest’ottica, dunque, vanno lette anche le sconfitte di Verona e Catanzaro, dove il centrodestra ha corso diviso al primo turno. «Non è mai accaduto, da quando esiste il centrodestra, che una forza politica che governa, al momento del voto spacchi la coalizione e scelga e di sostenere un esponente che non fosse di centrodestra», ha chiarito Lollobrigida, sottolineando che «Flavio Tosi non solo non fa autocritica, ma attacca il sindaco uscente di Verona Federico Sboarina. Se, come sostiene Tosi, Sboarina era il candidato sbagliato, certamente gli elettori di Verona hanno certificato che Tosi lo era molto di più. Ci domandiamo, visto l’esito, come mai non arrivino delle scuse per aver spaccato il centrodestra e l’impegno ad evitare lo stesso errore in futuro».
Il caso Catanzaro
Quanto a Catanzaro «votavamo in un capoluogo di Regione: amministrazione uscente di centrodestra, scelta del candidato a sindaco proposto da FI e Lega (Valerio Donato, ndr), a nostro avviso, non adeguata. Noi al secondo turno, lealmente, lo abbiamo sostenuto anche senza apparentamento, ma purtroppo l’esito delle elezioni è stato altrettanto negativo, con un divario, però, tra il vincitore (Nicola Fiorita, centrosinistra, ndr) e il perdente molto più alto di quello di Verona».
Lollobrigida: «L’unità del centrodestra per Giorgia è un valore»
«L’unità del centrodestra per Giorgia è un valore», ha quindi ribadito il capogruppo di FdI alla Camera, sottolineando che «lo abbiamo dimostrato anche quando non ci conveniva. Nel 2018, ad esempio, eravamo fuori corsa». «Sarà la Meloni a prendere in mano le redini della coalizione?», ha chiesto quindi Gianluca De Rossi, che firma l’intervista. «La stagione di governo si apre dopo le politiche. Il voto farà emergere chi è più credibile», ha replicato Lollobrigida, soffermandosi poi sul fatto che prima ci sono le regionali. «Cosa farà FdI»?
Il nodo delle Regionali: «In Sicilia continuiamo a sostenere Musumeci»
«In Sicilia continuiamo a sostenere Nello Musumeci. Siamo per la continuità, quindi i governatori vanno riproposti», ha chiarito l’esponente di FdI, che rispetto al fatto che Letizia Moratti si è messa a disposizione per la Lombardia ha sottolineato che «anche noi abbiamo tante valide personalità da candidare, ma non c’è alcuna volontà di spaccare il centrodestra. Almeno da parte nostra».
«Di Maio, Calenda e Renzi lontani dal nostro modello di centro»
«Il nostro obiettivo è battere la sinistra, non corriamo da soli. Non può essere questa un’arma di ricatto», ha avvertito Lollobrigida, per il quale è corretto, come suggerito anche da Guido Crosetto, «allargare la coalizione verso il centro, perché vogliamo un centrodestra forte. Altra cosa, però – ha chiarito Lollobrigida – è che ci sia un centro disposto ad allearsi con tutti pur di occupare poltrone. Quel centro lì a noi interessa molto meno. Di Maio, Calenda e Renzi sono lontani dal nostro modello di centro».