M5S, Grillo alle corde: tra scissioni e buco in cassa non ci sono i soldi per il suo accordo da 300mila €

28 Giu 2022 11:39 - di Chiara Volpi
M5S Grillo

Nervi tesi tra Grillo e M5S. Il garante, a Roma per risolvere il rebus del terzo mandato, centellina parole coi giornalisti ostentando calma e sicurezza. Ma la bufera che investe il Movimento soffia sempre più forte. La ricomposizione di un puzzle scomposto – privato di molte delle sue tessere – è ostacolata da norme e minacce economiche che incombono su garante, leader e attivisti, sempre più agitati e disorientati. Volto tirato, sorriso stentato e bocca cucita, il fondatore della galassia pentastellata ha parecchie grane in agenda da risolvere, e in tempi brevi.

M5S, Grillo alle corde blinda i suoi e il governo: «Certo che restiamo»

Eppure, trova il tempo di bacchettare i giornalisti: «Guardate che andiamo perfettamente d’accordo con Conte, inutile che scrivete queste cose…», dice il padre nobile dei 5S all’uscita dell’Hotel Forum, con il capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa. E dopo un allegro conciliabolo con Alfonso Bonafede. Poi, poco prima di infilarsi in uno dei portoni di Montecitorio, rilancia addirittura sulla tenuta dell’esecutivo e sull’asse grillina scricchiolante. Tanto che asserisce netto: «Certo che restiamo al governo».

Doppio mandato e soldi in cassa: i nodi da sciogliere che avvitano il M5S su stesso

Ma i nodi da sciogliere restano. Confliggono e cozzano tra loro, in tutto il loro potenziale esplosivo. Non solo sulla vexata quaestio di un terzo round elettorale per i grillini “in scadenza” di mandato – un tema che Grillo ha peraltro blindato, escludendo al momento deroghe ai due mandati, e ribadendo rigore e attualità della “regola aurea” del M5S, anche durante il suo discorso motivazionale all’incontro con i suoi parlamentari alla Camera –. Ma anche, sulla situazione economica del M5S che riguarda Grillo in prima persona.

Il problema dei soldi: mancherebbero all’appello 600.000 euro

Già, perché il problema dei soldi in cassa rischia di infliggere il colpo di grazia al Movimento, e non solo per il vulnus dei 600 mila euro di debiti lasciati dai fuoriusciti che hanno seguito Di Maio e dato atto alla scissione. Ma anche per il patto stipulato nella scorse settimane tra partito e il garante Grillo: un accordo commerciale da 300 mila euro annui per pubblicare gli interventi degli esponenti di spicco sul suo blog. E guarda caso oggi, Il Fatto Quotidiano enuclea e sviscera il problema in un articolo dedicato.

Il buco nei conti e l’accordo da 300.000 euro tra il M5S e Grillo

Un servizio che pone l’accento sul problema che il tesoriere Claudio Cominardi evidenzia, sottolineando il problema delle risorse indisponibili e delle difficoltà a garantire i fondi dei 300mila euro dell’accordo con Conte. Non solo. Come anticipato poco sopra, le criticità politiche ed economiche si intrecciano e si scontrano proprio sul terreno dei soldi, tra impegni disattesi, bonifici per le restituzioni bloccati – come conferma Open stando alle informazioni di un veterano del Movimento – e buco nei conti, visto che con il calo della consistenza numerica dei gruppi alla Camera e al Senato, arriveranno anche meno fondi dal parlamento.

M5S e Grillo, la proposta per “salvare capra e cavoli…”

Non a caso i grillini starebbero ragionando sull’escamotage della multa per i voltagabbana. Ovvero: far pagare a Di Maio (che l’aveva istituita) e colleghi della diaspora, la sanzione da 100mila euro per chi lascia il gruppo pentastellato. Ma nel frattempo, per “salvare capra e cavoli” – ossia regola aurea e casse che languono – Grillo avrebbe proposto una prima soluzione: serrare i ranghi e rimanere nel partito in veste di docenti a contratto per la scuola di formazione a cinque stelle. Ma, spiega la Repubblica, gli attivisti non avrebbero accolto con entusiasmo la proposta del garante. E qualcuno di loro – riferiscono i siti citati – più indignato di altri, avrebbe sentenziato nelle chat: «Non voglio la carità. Pensa che abbiamo bisogno di soldi??? L’unico a prendere consulenze è lui»…

 

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