Meloni a Gorizia: le politiche si devono tenere a fine marzo, nessuno pensi di farle slittare
“Le politiche del prossimo anno saranno elezioni in cui non ci saranno terze opzioni o sfumature: o noi o ci saranno le destre e noi non possiamo permettere di lasciare cadere il Paese in mano a Salvini e Meloni”. Con toni da crociata Enrico Letta in occasione di un incontro elettorale a Lodi continua a chiedere un voto amministrativo che faccia diga contro i suoi nemici politici. Un antipasto del voto politico, insomma. E un modo anche per approfittare delle tensioni interne al centrodestra nonostante la promessa fatta da Giorgia Meloni agli elettori parlando del suo comizio insieme a Salvini a Verona: “Non faremo la fine di Romeo e Giulietta“. Non ci sarà la morte del centrodestra, dunque.
Un concetto sul quale la leader di FdI è tornata oggi facendo tappa a Gorizia. ”Io la battaglia la faccio sempre contro la sinistra, i 5 stelle e i miei avversari. Spero che il centrodestra cresca tutto”. Meloni si è detta fermamente contraria all’ipotesi, ventilata da alcuni media, di uno slittamento del voto politico da marzo a maggio-giugno. E ciò con la “scusa” che la guerra potrebbe ancora essere in atto e con essa le gravi ricadute sul caro-energia.
“Se qualcuno – avverte Giorgia Meloni da Gorizia – pensa di poter portare davvero le politiche a giugno per fare prima 300 nomine, chiamerò in causa il presidente della Repubblica. E’ un’ipotesi che trovo intollerabile e impensabile. Si deve votare a marzo, perché questa è la scadenza naturale. Escludo che accada, escludo che il capo dello Stato si presti a una cosa del genere…”.
Quindi ha insistito sulla necessità di cancellare il reddito di cittadinanza ”va cancellato” e sul fatto che il salario minimo ”rischia di essere uno specchietto per le allodole: c’è questo tema ma occorre accogliere le nostre proposte a partire dal taglio del cuneo fiscale”.