Meloni: “Viva l’Italia a testa alta, sempre”. Impegni e valori non si svendono e non li sceglie l’alta finanza
«Viva Italia a testa alta, sempre». Lo scrive oggi sulla pagina Facebook, Giorgia Meloni. Lo ripete da ogni piazza d’Italia che sta visitando. Tra le ultime, quelle di Messina e di Palermo che ha riempito ieri nel corso dei suoi comizi. Quando ancora una volta, dalla Sicilia, la leader di Fdi ha ribadito come «la Goldman Sachs ha detto che i mercati sono preoccupati, perché se vince la Meloni… Fanno bene. Alla grande finanza speculativa conviene una classe politica che mette insieme tutto e il contrario di tutto. Ed è pronta a svendere pezzi di Italia pur di mantenere saldamente la poltrona dietro al suo comodo “retro”. Invece una politica che ha un forte mandato popolare. E ha come obiettivo quello di difendere gli interessi nazionali italiani. Non svende niente. E questo certo che dà fastidio alla grande finanza speculativa». Concludendo: «Fino a quando veniamo attaccati così, vuol dire che non ci siamo consegnati».
2 Giugno, Meloni: «Viva Italia a testa alta, sempre»
Ma, soprattutto, «Viva l’Italia a testa alta, sempre», Giorgia Meloni lo ribadisce oggi. Lo ricorda a maggior ragione in occasione delle celebrazioni del 2 giugno. Quando sui social posta: «Di fronte alle ingerenze dell’alta finanza internazionale e a chi non vede l’ora di poter svendere la sovranità e gli interessi della nostra Nazione, rispondiamo sventolando sempre più in alto il Tricolore. Oggi, 2 giugno, celebriamo la Festa della Repubblica. Viva l’Italia a testa alta, sempre». Perché, come ha ribadito più e più volte negli ultimi mesi da ogni pulpito politico e in moltissimi interventi pubblici, il senso di appartenenza e di orgoglio nazionali passano per un impegno quotidiano. Per la determinazione a guardare e tutelare prima di tutto l’interesse nazionale. Nei piccoli gesti, come nelle grandi opportunità a cui la politica mette di fronte i suoi protagonisti.
Sventolare il Tricolore sempre più in alto: la risposta di Fdi alle speculazioni della finanza
Come quando, solo per citare una delle occasioni più recenti, nel giorno dell’8 marzo – in cui si celebra la festa della donna – Giorgia Meloni ha ribadito che «patriota significa non guardare solamente al proprio interesse. Per me patriota è chiunque non si chiude nel suo guscio. Chiunque si ponga il problema, mentre fa del bene per sé stesso, per le persone che ama. Per la propria famiglia. Per guardare anche un po’ al cerchio più largo». E ancora: «Per me patriota è chi fa la raccolta differenziata. Chi dice no a qualsiasi forma di non rispetto del senso civico. Come chi sceglie di non alimentare le mafie comprando una borsa contraffatta. O chi decide, nei gesti più semplici, di occuparsi di ciò che sta lasciando dopo di sé»…
Impegni e valori non si svendono e non li sceglie la Goldman Sachs…
In un momento come quello che stiamo vivendo. E in una giornata di celebrazione come questa del 2 giugno, parlare di patria e di patrioti – termini che Giorgia Meloni ha riportato e rilanciato come centrali nel lessico politico e nell’agenda nazionale – diventa requisito fondamentale da cui ripartire nell’approccio alla guerra e alla ricerca della pace. Al rilancio dell’economia nazionale. Alla tutela di un ruolo strategico importante sullo scacchiere internazionale. Impegni e valori che – lo ha ribadito fino a ieri in Sicilia la presidente di Fratelli d’Italia – una politica che guarda al potere delle lobby o all’alta finanza come riferimento più importante del giudizio degli elettori, non sarebbe in grado di rispettare e affermare.
Sotto un breve momento della parata dalla pagina Facebook di Giorgia Meloni