Migranti, l’assedio delle Ong porta i 299 della Sea Watch a Porto Empedocle. Lampedusa senza tregua
Sicilia sotto assedio delle Ong. L’accelerazione di arrivi, soste a largo dei porti e richieste incalzanti, registrata nelle ultime settimane, si aggiorna alle operazioni di sbarco che hanno appena preso il via a Porto Empedocle, nell’Agrigentino. È l’approdo assegnato alla SeaWatch4 per lo sbarco di 299 persone tra cui 24 donne, tre bambini e 22 minori non accompagnati. Dunque, dopo giorni di attesa, è arrivata l’assegnazione dello scalo siciliano per la nave della Ong tedesca dove ieri, al culmine della tensione a bordo, si erano rese necessarie delle evacuazioni mediche. E dove, alla vista della motovedetta della Guardia costiera, alcuni migranti si sono buttati in acqua, sperando di poter riuscire ad arrivare a terra.
Migranti, la Sea Watch torna a bussare ai nostri porti: in 299 sbarcano a Porto Empedocle
Ma quello di questa mattina non sarà certo l’ultimo sbarco. Dopo le evacuazioni mediche dei giorni scorsi, dei migranti soccorsi e approdati sulle nostre coste. Insieme ai 299 della Sea Watch 4, dopo il tragico salvataggio nel Mediterraneo centrale si stanno organizzando in queste ore gli sbarchi parcellizzati dei 71 passeggeri a bordo della Geo Barents, che l’equipaggio della nave ha soccorso e tratto in salvo nel Mediterraneo centrale. «Ventidue dispersi, 3 stabilizzati inclusi i bambini», fa sapere Msf, spiegando che una persona è morta a bordo dopo il salvataggio. «Si stanno organizzando le evacuazioni mediche», fa sapere la Ong.
Intanto, a Lampedusa la nave finanziata da Bansky traghetta altri 59 migranti
Nel frattempo, a Lampedusa nella notte sono sbarcati i 59 migranti che la Louise Michel ha soccorso e tratto in salvo nel Mediterraneo centrale. Il team della nave umanitaria finanziata dall’artista britannico Banksy li ha intercettati nei giorni scorsi mentre viaggiavano su un gommone sovraffollato. «Alcuni erano già in acqua a causa di pericolose manovre della cosiddetta Guardia costiera libica, che è stata guidata sul caso da un elicottero maltese», aveva fatto sapere l’Ong. La quale, ancora ieri era tornata a chiedere un porto sicuro di sbarco. Dieci le richieste inoltrate in due giorni alle autorità competenti, rimaste senza risposta.
E l’Europa resta a guardare…
Insomma, gli arrivi e le richieste di ingresso sono ormai ininterrotte. Soccorsi e scortati in quello che le Ong stabiliscono essere il porto sicuro di prima e ultima, insindacabile scelta, i migranti restano in attesa anche per giorni dell’assegnazione di un approdo sicuro che è sempre uno scalo marittimo italiano. Con Malta che continua imperterrita a ignorare appelli e sos, e ad ignorare accordi e norme ratificate da tempo. Mentre l’Europa volta lo sguardo dalla parte opposta. E, nel frattempo, il Ministero dell’Interno non può far altro che snocciolare numeri nei report consuntivi che testimoniano sbarchi, collocazioni in hotspot polveriera, Insomma, i resoconti dell’ultima, lunga, ondata immigrazionista.