Musumeci: “Le frizioni in Sicilia sono un pretesto, c’è gelosia degli alleati verso la Meloni” (video)
«Il tema è di carattere nazionale e credo che la Sicilia sia solo un pretesto»: così il governatore siciliano, Nello Musumeci, intervenendo a Tagadà su La7, a proposito delle frizioni interne al centrodestra sulla sua ricandidatura alle regionali d’autunno. «Penso che Giorgia Meloni – ha precisato Musumeci – abbia suscitato e stia suscitando qualche gelosia e questo è un errore. Se si comincia a essere gelosi solo perché la forza alleata arriva al primo posto in Italia. Dimentichiamo che il problema è il centrosinistra e non l’alleato. Un po’ di responsabilità in più alla vigilia di appuntamenti elettorali importanti non guasterebbe».
“Micciché? È il coordinatore di mezza Forza Italia”
Sulla sua attività di governo, il governatore precisa. «Io mi occupo di aprire cantieri e investire per il bene dei siciliani, non di polemiche sterili. Quelle le lascio al coordinatore di mezza Forza Italia, visto e considerato che il 55% del partito appoggia la mia ricandidatura. Finché non viene creata una regola che vieta un secondo mandato al presidente della Regione non vedo perché dovrei precludermi questa possibilità», aggiunge Musumeci.
Se non si hanno argomenti, escono i professionisti dell’antimafia
Musumeci ha anche commentato i manifesti che nei giorni scorsi hanno associato a Cosa nostra Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri. “Ho grande rispetto per gli avversari di sinistra, ma una parte di loro sta utilizzando la campagna elettorale per avvelenare i pozzi. Il professionismo dell’antimafia non può essere argomento da strumentalizzare”.
“L’impegno contro la mafia non può essere un obiettivo programmatico dei candidati, ma un prerequisito ineluttabile per chiunque faccia politica – prosegue Musumeci -. In cinque anni il mio governo ha dimostrato di essere impermeabile a qualsiasi ingerenza e sono convinto che anche Roberto Lagalla, che è una bravissima persona, farà lo stesso se eletto sindaco. La mafia di oggi non è la stessa del secondo Novecento: la sua struttura è orizzontale e non verticistica, in quanto agisce cercando di collegarsi con le istituzioni e non di mietere vittime”.
Musumeci lancia l’appello per i pescatori della Sicilia
Su La7, Musumeci ha anche rinnovato il suo appello al governo. “Sono settant’anni che elenchiamo morti e feriti nel Mediterraneo perché nessuno ha mai definito i confini marittimi dopo l’avvento al potere di Gheddafi. Dopo l’ennesimo attacco delle motovedette libiche a nostri connazionali serve un intervento deciso del governo: i nostri pescatori – ha concluso il governatore della Sicilia, Musumeci – non sono pirati, hanno il diritto di utilizzare il mare per provvedere alle loro famiglie”.