Non si fermano le critiche a Gattuso. Che adesso “ringhia”: «Io razzista e omofobo? Si diano una calmata»

4 Giu 2022 9:53 - di Gianluca Corrente
gattuso

Non si fermano gli insulti a Rino Gattuso da parte dei tifosi del Valencia. Una pioggia orchestrata al meglio, un boicottaggio che non ha né capo né coda. Non sono bastate le prese di posizione, gli odiatori del web continuano a inveire. E trovano terreno fertile nel politicamente corretto. Tutta colpa di quelle frasi risalenti a tempo fa: Non riesco a vedere le donne giocare a calcio. Non mi piace dirlo, ma è così”. Oppure quella del 2008: “Il matrimonio dovrebbe essere tra uomo e donna. Quello gay è molto strano per me”. Uno dei club di tifosi del Valencia ha inviato una nota ai media in cui viene chiesto di boicottare l’arrivo dell’ex allenatore azzurro, additato come xenofobo, omofobo e maschilista.  A difendere il tecnico, sin dall’inizio, ci ha pensato Tiemoué Bakayoko, che ha avuto Gattuso come allenatore ai tempi della sua prima esperienza al Milan. L’incoraggiamento l’ha fatto  via Instagram: «Quest’uomo razzista? Davvero la gente impazzisce. Forza Mister».

La replica di Gattuso: «È ora di darsi una calmata»

Poi arriva la presa di posizione del campione. «La mia storia parla per me. Io razzista? Omofobo? Io xenofobo? Machista? Ma siamo impazziti? Qui è ora di darsi una calmata». Rino Gattuso non ci sta e sulle pagine della “Gazzetta dello Sport” replica alla campagna che si è scatenata sui social. «Allora cominciamo a spiegare: la frase sulle donne, pronunciata al momento dell’ingresso nel calcio di Barbara Berlusconi, voleva essere una difesa dell’operato di Galliani che era stato accantonato in malo modo».

L’affondo sui “leoni” che si nascondono dietro una tastiera

E ancora: «Razzista io? E allora perché avrei fatto acquistare, quand’ero al Napoli, Bakayoko? Mai avuto nulla contro i giocatori di colore, molti dei quali sono stati miei compagni di squadra e amici. Che cosa sanno di me questi signori che parlano di razzismo, questi leoni che si nascondono dietro una tastiera o dietro un nickname?».

Gattuso: «La mia carriera l’ho costruita con fatica»

«Vengo da un paesino della Calabria, Corigliano Calabro. Mi sono fatto da solo, da ragazzo sono andato a giocare in Scozia, ai Rangers di Glasgow. Sapete che può voler dire per un “terrone” trovarsi fuori dall’Italia e dimostrare a tutti di riuscire a cavarsela? La mia carriera l’ho costruita con la fatica, l’impegno, il sudore. Nessuno mi ha regalato nulla. E non permetterò più che qualcuno, con accuse terribili, ostacoli il mio lavoro».

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