Palermo, l’impegno del candidato Lagalla: «Con me sindaco, la mafia fuori dalla città»

9 Giu 2022 12:59 - di Francesca De Ambra
Lagalla

Parole chiare, nette, prive di quelle sfumature che spesso sono solo l’altra faccia dell’ambiguità. Laddove di ambiguità, nel contrasto alla mafia, non possono esistere. Lo sa bene Roberto Lagalla, ex-magnifico rettore dell’Università di Palermo e oggi candidato per il centrodestra a succedere a Leoluca Orlando Cascio alla guida della città. Ieri ha visto un candidato – tal Pietro Polizzi – di Forza Italia finire in manette con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. Alla sinistra in affanno nei sondaggi non è parso vero poter esibire lo scalpo, non del presunto mafioso (ché tale resta, al momento) bensì di Lagalla stesso. Proprio come se di tale imputazione dovesse risponderne lui e non il Polizzi che, per la cronaca, cinque anni fa sosteneva proprio Orlando Cascio.

Così Lagalla dopo l’arresto di Polizzi

Purtroppo per i professionisti (e i dilettanti) dell’antimafia, in un’intervista a Libero, il candidato del centrodestra ha pronunciato sul punto parole che non si prestano ad interpretazioni di comodo.«Per ciò che mi riguarda – vi si legge – il messaggio è chiaro: la mafia stia lontano dalla mia porta. In ogni caso – ha aggiunto – sarò il primo ad accompagnare chi avesse strane intenzioni, senza tanti complimenti, in Procura». Più chiaro di così. Ma la sinistra da quest’orecchio ci sente poco. L’arresto del presunto mafioso è per lei manna dal cielo. È infatti perfettamente consapevole che senza strumentalizzazioni la partita elettorale è difficilmente raddrizzabile.

Il centrodestra ha scelto un vero “uomo del fare”

E non a causa di ingerenze sul voto, ma grazie all’esperienza di sano amministratore che Lagalla può esibire. «Io – prosegue l’intervista a Liberoho risanato le casse dell’Università di Palermo, salvato la sanità in Sicilia – mai commissariata – e speso bene i fondi regionali per l’istruzione». Un vero “uomo del fare“, davvero quello giusto per archiviare il carnevale permanente di Orlando Cascio, tutta comunicazione e zero sostanza. L’ex-rettore è contento dell’untuoso omaggio reso al sindaco uscente («il più grande della storia di Palermo») arrivato da Franco Miceli, il candidato della sinistra. E su Facebook scrive: «Il suo (di Miceli, ndr) endorsement pone finalmente fine a un equivoco lungo una campagna elettorale: Pd e M5S sono la continuità». Esattamente, quel che i palermitani non vogliono.

 

 

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