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Palermo, l’impegno del candidato Lagalla: «Con me sindaco, la mafia fuori dalla città»

Politica - di Francesca De Ambra - 9 Giugno 2022 - AGGIORNATO 9 Giugno 2022 alle 16:20

Parole chiare, nette, prive di quelle sfumature che spesso sono solo l’altra faccia dell’ambiguità. Laddove di ambiguità, nel contrasto alla mafia, non possono esistere. Lo sa bene Roberto Lagalla, ex-magnifico rettore dell’Università di Palermo e oggi candidato per il centrodestra a succedere a Leoluca Orlando Cascio alla guida della città. Ieri ha visto un candidato – tal Pietro Polizzi – di Forza Italia finire in manette con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso. Alla sinistra in affanno nei sondaggi non è parso vero poter esibire lo scalpo, non del presunto mafioso (ché tale resta, al momento) bensì di Lagalla stesso. Proprio come se di tale imputazione dovesse risponderne lui e non il Polizzi che, per la cronaca, cinque anni fa sosteneva proprio Orlando Cascio.

Così Lagalla dopo l’arresto di Polizzi

Purtroppo per i professionisti (e i dilettanti) dell’antimafia, in un’intervista a Libero, il candidato del centrodestra ha pronunciato sul punto parole che non si prestano ad interpretazioni di comodo.«Per ciò che mi riguarda – vi si legge – il messaggio è chiaro: la mafia stia lontano dalla mia porta. In ogni caso – ha aggiunto – sarò il primo ad accompagnare chi avesse strane intenzioni, senza tanti complimenti, in Procura». Più chiaro di così. Ma la sinistra da quest’orecchio ci sente poco. L’arresto del presunto mafioso è per lei manna dal cielo. È infatti perfettamente consapevole che senza strumentalizzazioni la partita elettorale è difficilmente raddrizzabile.

Il centrodestra ha scelto un vero “uomo del fare”

E non a causa di ingerenze sul voto, ma grazie all’esperienza di sano amministratore che Lagalla può esibire. «Io – prosegue l’intervista a Liberoho risanato le casse dell’Università di Palermo, salvato la sanità in Sicilia – mai commissariata – e speso bene i fondi regionali per l’istruzione». Un vero “uomo del fare“, davvero quello giusto per archiviare il carnevale permanente di Orlando Cascio, tutta comunicazione e zero sostanza. L’ex-rettore è contento dell’untuoso omaggio reso al sindaco uscente («il più grande della storia di Palermo») arrivato da Franco Miceli, il candidato della sinistra. E su Facebook scrive: «Il suo (di Miceli, ndr) endorsement pone finalmente fine a un equivoco lungo una campagna elettorale: Pd e M5S sono la continuità». Esattamente, quel che i palermitani non vogliono.

 

 

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di Francesca De Ambra - 9 Giugno 2022