Putin mostra i muscoli a Italia e Nato: e piazza l’incrociatore russo Varyag davanti alla Puglia
Putin mostra i muscoli: e piazza l’incrociatore russo Varyag davanti alle coste del Salento. Da Mosca lo Zar continua a stuzzicare la Nato. Ancora una volta la provocazione arriva dal mare, e stavolta punta direttamente al nostro Paese: con l’incrociatore “Varyag“, il gemello della “Moskva” affondato nel Mar Nero dagli ucraini, sta navigando pericolosamente al largo delle coste pugliesi. E dopo ore di stanza in quello specchio di mare, sembra che ora abbia ripreso la navigazione verso l’isola greca di Creta. La corazzata militare russa, la più potente unità della Marina di Putin, si è soffermata a lungo nelle nostre acque, a poche decine di miglia nautiche da Santa Maria di Leuca, nel Salento. Tanto che, come riporta tra gli altri il Tgcom 24, «il sito The Shipyard ha lanciato l’allerta sull’incrociatore Varyag. Si tratta in vascello di classe Slava, tra le più potenti e devastanti unità che Mosca ha schierato nel Mediterraneo, nel tentativo di alzare la tensione proprio con la Nato».
Putin piazza l’incrociatore russo Varyag davanti alle coste del Salento
Non solo. A quanto si apprende sui movimenti del vascello della Marina militare russa, il Varyag si muove nel Mar Ionio scortato da un’altra nave di supporto: la “Ammiraglio Tributs”, che lo scorta da ipotetici attacchi aerei dall’alto, o dei sottomarini in profondità. L’allarme ha risuonato per l’intera mattinata, poi, poco fa, fonti autorevoli hanno comunicato che la la Varyag ha ripreso il largo ed è ora in navigazione verso sud-est, col timone a dritta su Creta. Ma quell’apparizione improvvisa, quella sosta e quel passaggio dell’incrociatore russo ha lasciato il segno. Alimentando dubbi e sospetti che hanno immediatamente allertato la Marina Militare e, più in generale, i mezzi della Nato, insospettiti dall’avvicinamento alle acque territoriali su cui è scattato tempestivo un monitoraggio accurato.
La Russia mostra i muscoli: e dalla Puglia ora è in viaggio verso Creta
Qual è lo scopo di queste mosse? Quale l’obiettivo dei russi? Probabilmente solo mostrare i muscoli. Del resto, dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, la Marina russa ha inviato nel Mediterraneo una maxi flotta. Uno schieramento massiccio con almeno due sottomarini e sette navi da guerra. Una mossa strategica legata alla comunicazione più che a una effettiva intimidazione militare, anche se il rischio dell'”incidente” – come riferisce il Tgcom24 – «è pur sempre molto elevato». Non per altro, nei giorni scorsi, il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Enrico Credendino, sulla vexata quaestio è dovuto correre ai ripari, spiegando che al momento «ci sono ben 18 navi militari russe nel Mediterraneo, più due sommergibili. Nel 2016 ne era presente soltanto una».
La situazione monitorata via mare e dai cieli
Non solo. Se la flotta di Putin si fa vedere, gli americani non restano a guardare. In questi giorni, infatti, nel Mediterraneo si è posizionata anche la gigantesca portaerei Truman. Motivazione ufficiale: «Missioni di routine». Così come un velivolo radar della Nato sta monitorando e registrando la situazione dall’alto…