Rai, tutti vogliono prendere un caffè con Rossi, che diventa strategico per “riposizionarsi”

4 Giu 2022 11:44 - di Redazione
Rai Rossi

La Rai è il regno dei cambiamenti gattopardeschi. Lo dimostra la vicenda Fuortes-Orfeo. Una guerricciola risolta in un batter di ciglia, anche grazie al pressing del Pd. “Prima Orfeo viene rimosso dal settore Approfondimenti e subito dopo – sintetizza Linkiesta –  ecco che Orfeo torna alla direzione del Tg3 al posto di Simona Sala che a sua volta passa al Daytime, comparto potenzialmente assai importante per budget e spazio decisionale, se lo faranno funzionare, mentre per gli Approfondimenti è pronto il sempreverde Antonio Di Bella, da tutti stimato, che dovrà cercare di mettere le mani nel groviglio dei talk show, laddove Orfeo non è riuscito perché sarebbe stato fermato dall’azienda e perché alla Rai nessuno riesce a mettere mano a niente”.

Sulla questione Il Foglio ascolta il parere di Giampaolo Rossi, ribattezzato “tele-Giorgia” ovvero “l’articolazione di Fratelli d’Italia nella radio-tv di Stato”. “La storia di Fuortes e di Orfeo non ha una morale perché non esistono morali nelle questioni che riguardano la Rai e la politica in generale. E’ però un epifenomeno, questo sì. Un chiaro segno di debolezza dei vertici dell’azienda legato a problemi politici e industriali”, afferma Rossi.

E aggiunge: “Non ho mai visto uno spostamento così a sinistra della Rai, come è avvenuto in quest’ anno e mezzo, nemmeno se il Pd avesse vinto le elezioni. La Rai è percepita dalla sinistra come una proprietà privata.
Una perenne occupazione degli spazi simbolici del potere, ultima ridotta dell’egemonia gramsciana. Ma senza grandi ideali: è solo un terreno di scontro di comitati d’affari, una lotta fra correnti”. Quanto a Orfeo “con il direttore siamo lontani anni luce politicamente, ma oltre a essere un bravissimo giornalista è veramente un uomo azienda. Ma anche qui registro una cosa folle. Prima Fuortes ha tolto dal Tg3 un direttore del calibro di Mario Orfeo, lo ha messo alla direzione di genere e alla fine, alla vigilia dei palinsesti, lo ha rimosso e rimesso al Tg3”.

Ancora, Il Foglio ricorda che il soprannome di Rossi nell’area di provenienza era “bussola”. Uno che sa fiutare l’aria che tira. Una specialità nei corridoi Rai.  Infatti in questa fase in cui FdI è in ascesa secondo tutti i sondaggi, anzi è considerato il partito vincente alle prossime elezioni “c’è un mondo – fatto di importanti giornalisti, dirigenti, fonici, registi e vattelapesca – che gli chiede di prendere un caffè. Rossi nega, si schermisce. Ma in Rai il declino di Matteo Salvini è stato annusato prima dei sondaggisti”. Si chiama riposizionamento strategico. Altra specialità tipica della Rai.

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