Referendum, appello di Berlusconi agli italiani: «Andate alle urne, c’è chi non vuole si voti…»

7 Giu 2022 20:24 - di Fortunata Cerri
Referendum

Appello di Silvio Berlusconi agli italiani sui referendum. «Domenica 12 giugno si terranno dei referendum fondamentali in materia di giustizia, che potrebbero contribuire a fare dell’Italia un Paese più garantista e quindi più libero». Lo scrive sui social Silvio Berlusconi ribadendo le stesse parole pronunciate sui referendum nel suo intervento alla Convention di Napoli. Il Cav posta infatti il video con il passaggio del suo discorso dedicato all’appuntamento del 12 giugno.

Referendum, Berlusconi: «Se ne parla poco o nulla»

«Di questi referendum – scrive ancora il leader di Forza Italia – si parla poco o nulla: evidentemente qualcuno non vuole che gli italiani si pronuncino su un tema che da trent’anni almeno dilania il Paese. Un tema che riguarda i rapporti fra Stato e cittadino, la terzietà del giudice, la neutralità politica della magistratura». E infine: «Rivolgo un appello accorato a tutti gli italiani perché vadano a votare e diano il loro voto su un argomento che, prima o poi, potrebbe riguardarli tutti personalmente».

Referendum, Meloni: «È calata una cappa di silenzio»

In campo anche Giorgia Meloni. «Siamo assolutamente convinti che bisogna partecipare a questi referendum», a cominciare da quelli sulla giustizia. «È vero che è calata una cappa di silenzio per far abbassare il quorum».

Salvini: «Censura senza precedenti»

Anche Matteo Salvini in un’intervista al Tg3 sottolinea che «sui referendum c’è una censura senza precedenti nella storia repubblicana e dopo trent’anni di attesa sono i cittadini che in tutta Italia domenica possono decidere di cambiare la giustizia togliendo la politica, le correnti e le raccomandazioni dai tribunali». Non bastava la riforma Cartabia sulla giustizia?, «No – risponde – perché ad esempio la separazione delle carriere è qualcosa che gli italiani aspettano da trent’anni».

Sciopero della fame di Calderoli

E intanto prosegue lo sciopero della fame de vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, e Irene Testa tesoriere del Partito Radicale. «Finalmente – dicono – si aprono alcuni spazi informativi in Rai in spazi di massimo ascolto. È un piccolo risultato dello sciopero della fame che stiamo conducendo con oltre duecento tra dirigenti e militanti della Lega e del Partito Radicale. Il nostro sciopero della fame prosegue perché è necessario che si parli approfonditamente anche nei Tg di massimo ascolto e che in questa ultima settimana tutti i contenitori, dai talk ai programmi di intrattenimento, recuperino il gap informativo e facciano sapere che il 12 giugno si votano 5 referendum per la giustizia. Quanto sta accadendo dimostra che se la Rai vuol fare servizio pubblico è in grado di farlo».

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