Referendum, l’affluenza si ferma al 13,8%. Hanno preferito il mare alla riforma della giustizia
Dai dati del Viminale, l’affluenza ancora parziale alle elezioni comunali, alle 20, calcolata in 759 comuni su 818, è del 39,82%, tendenza che sembrerebbe in calo rispetto alla precedenti consultazioni quando lo stesso dato era del 43,51%. alla stessa ora per il referendum l’affluenza è stata del 13,8%. Quorum mancato e polemiche che già divampano.
“Si profila una disfatta – scrive sui social il giornalista Pierluigi Battista – e il partito forcaiolo può celebrare il trionfo . È morto anche lo strumento del referendum, in un Paese poi dove non si raggiunge il 50 per cento neanche per eleggere un sindaco e tutti sanno che il voto non conta più niente. Peccato”.
Del resto pare che il problema dell’astensione massiccia non sia solo italiano, anche in Francia al primo turno delle legislative – che ha visto il partito di Macron perdere terreno a vantaggio della sinistra di Melenchon secondo i primi exit poll – l’astensione record è stata del 51%.
Sul tema si sarebbe espresso anche il presidente della Repubblica, stando a quanto ha pubblicato Il Foglio: votare è un diritto e non un dovere. Ma gli elettori non sanno che farsene di questo diritto, evidentemente, soprattutto se il tema sparisce dall’agenda mediatica. C’è poi chi non crede che lo strumento del referendum sia morto e sepolto: nei commenti social alcuni affacciano ipotesi ardite. Se si votasse su eutanasia, cannabis legale e ddl Zan la gente correrebbe ai seggi. Per la giustizia, invece, non vale la pena…
La Lega ringrazia comunque i milioni di italiani che hanno votato o voteranno nonostante un solo giorno con le urne aperte, il silenzio di troppi media e politici, il weekend estivo e il vergognoso caos seggi visto per esempio a Palermo.