Salario minimo, per la Meloni è solo un pretesto: «Il vero problema sono le paghe troppo basse»

7 Giu 2022 17:43 - di Redazione
Meloni

Un botta e risposta via social con il governatore Stefano Bonaccini, una replica a Salvini sui mancati accordi nel centrodestra, una riflessione sul salario minimo e, infine, un appello ad andare a votare i referendum sulla giustizia. Non si risparmia Giorgia Meloni. Anzi: più s’intensifica la campagna elettorale, più trova energie per condurla in porto nel migliore dei modi. Oggi era a Milano, dove ha visitato il Salone del Mobile. Più che scontata, dunque, la domanda sul salario minimo, tema giudicato «molto serio» dalla leader di FdI, ma anche «di nicchia». A giudizio della Meloni, infatti, l’emergenza lavoro andrebbe affrontata in misura più complessiva. Diversamente, avverte, «si rischia di far finta di risolvere un problema che in realtà impatta in misura minima».

La Meloni al Salone del Mobile di Milano

Ed è così, visto che la misura riguarda lavoratori già tendenzialmente coperti da un contratto nazionale. «E dove c’è un contratto nazionale – ragiona la leader della destra, tendenzialmente c’è anche un salario minimo». Il vero nodo è, infatti, quello del salario inadeguato. In questo caso, avverte, «se si vuole risolvere il problema bisogna tagliare le tasse sul lavoro, lato lavoratore». Lo chiede anche Confindustria. «Questa sarebbe la misura seria, altrimenti rischiamo di non risolvere proprio il problema», taglia corto la presidente di Fratelli d’Italia. Ma ad occupare l’agenda della politica ci sono anche i cinque quesiti referendari sulla giustizia. Raggiungere il quorum è impresa quasi proibitiva.

«Votiamo i referendum»

La Meloni ne addossa le responsabilità sia alla «curiosa cappa di silenzio» calata dei media sull’argomento sia alla decisione del governo di far votare in un solo giorno. «È stato fatto tutto quello che si poteva fare per non consentire nel migliore dei modi un pronunciamento dei cittadini», denuncia. Per poi aggiungere: «È assolutamente importante che la gente vada a votare». L’esortazione a non disertare le urne accomuna l’intero centrodestra. La Meloni lavora per tenerlo unito. Lo ha scritto anche in tweet, prontamente arpionato dal dem Bonaccini: «Non siete centrodestra. Siete destra sovranista e populista». Ma la Meloni controreplica al presidente dell’Emilia-Romagna: «L‘unica patente che mi serviva l’ho presa a scuola guida circa 25 anni fa. Con quelle che pretendete di darmi voi ci incarto la pizza…».

La replica a Salvini

È tuttavia che la coalizione non si presenta unita ovunque. Salvini ne ha addossato la colpa alla leader di FdI. Ma anche in questo caso la sua replica non tarda ad arrivare: «A me sembra una lettura un po’ distorta. Consiglio maggiore prudenza in queste dichiarazioni». In effetti, alla base di molti mancati accordi ci sono incomprensioni e rivalità territoriali, che riguardano tutti. In ogni caso, non ci sono terremoti politici alle viste. «È più facile quando le fondamenta non sono solide», ricorda la Meloni, aggiungendo che non è questo il caso del centrodestra. Infine, la guerra in Ucraina. «Io credo – conclude la Meloni – che le sanzioni rimangono lo strumento più efficace del quale oggi la comunità internazionale dispone, ma dall’inizio FdI continua a chiedere che il governo batta i pugni per un fondo di compensazione».

 

Commenti

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  • Silvia Toresi 8 Giugno 2022

    Forza On. Meloni!!! Forza FDI!!!!!!