Salvini: «Chi va con Di Maio lo fa per non perdere lo scranno in Parlamento. Solo per questo»
“Voi pensate che la maggioranza dei parlamentari italiani si voglia mandare a casa da sola? Io penso che si inventeranno 18 partiti e partitini pur di sopravvivere”. Matteo Salvini non fa sconti all’ex compagno di avventure nel primo governo Conte, Luigi di Maio. “Penso che la maggior parte dei parlamentari che ha seguito Di Maio lo abbia fatto perché nel M5s c’è la regola del secondo mandato. E quindi non sarebbero mai stati ricandidati. Io vedo in giro tanta gente che pensa solo a essere rieletta”. Così il leader leghista, ospite di “Non Stop News” su Rtl 102.5.
Salvini attacca Di Maio: chi lo segue pensa alla rielezione
Che legge in chiave di mera convenienza la scelta di alcuni grillini di seguire il ministro degli Esteri nella nuova avventura. E abbandonare la casa fondata dall’ex comico. Anche la spinta che la base 5Stelle starebbe dando ai vertici contiani per distaccarsi dal governo Draghi non convincono Salvini. Urne anticipate? “La scadenza è a marzo dell’anno prossimo. Io più che alle beghe, alle divisioni, alle poltrone e alle scissioni degli altri penso a come occupare con qualità i prossimi mesi. Non con lo Ius soli o con la legge elettorale. Ma ad esempio a come fermare i 140 mln di cartelle che l’Agenzia delle entrate sta recapitando agli italiani”.
“Finalmente in Parlamento si parla di pace”
Poi rivendica soddisfatto le scelte del governo sull’Ucraina. “In Parlamento, Draghi ha parlato di pace, di disarmo, di cessate il fuoco e di difesa dell’Ucraina. Rispetto a quello che si faceva e si votava due mesi fa, è stato centrale il tema del cessate il fuoco”. Come in altre occasioni il leader della Lega si atteggia a vincitore nel braccio di ferro nella maggioranza per la nuova risoluzione in vista del G7. Da pacifista plaude a chi dribbla sulle armi, anche se il premier è stato molto chiaro sull’appoggio incondizionato dell’Italia a Kiev. “Se questa guerra andrà avanti a oltranza, per mesi o addirittura anni, per i lavoratori italiani sarà un disastro. Chi parla solo di guerra e di armi – insiste Salvini – mette a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro”.