Sanzioni, arriva il sesto pacchetto che blocca il petrolio via mare. La benzina supera già i 2 euro
Il sesto pacchetto delle sanzioni anti-russe è stato adottato dalla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri. Include l’embargo graduale al petrolio in arrivo via mare in Europa con deroghe per il greggio via oleodotti.
Il patriarca Kirill escluso dalle sanzioni
Per superare le obiezioni dell’Ungheria, nel sesto pacchetto di sanzioni è stato escluso il patriarca russo ortodosso Kirill. La Russia reagisce con una dichiarazione del portavoce Pezkov: “Mosca non svenderà il suo petrolio, questo è certo”. Peskov ha quindi spiegato ai giornalisti che il flusso di petrolio viene reindirizzato quando la domanda diminuisce su un mercato e aumenta in un altro.
I prezzi del greggio schizzano alle stelle
Ma quali effetti porta con sé questa presa di posizione? I prezzi del greggio sono schizzati alle stelle. Il Brent è trattato a 123,32 dollari al barile, in rialzo dell’1,36%, riaggiornando i livelli massimi toccati negli ultimi 2 mesi. Il Wti è a 118,57 dollari al barile con un progresso del 3,04%.
Secondo alcuni esperti – sottolinea Quifinanza.it – a pesare è anche l’allentamento delle restrizioni Covid in Cina, che ha aumentato le speranze sulla domanda e sostenuto i prezzi, tanto che si prevede che i prezzi del greggio rimangano alti in questi giorni. Senza contare gli aumenti generalizzati in tutta Europa.
Il Codacons: il taglio delle accise non è più sufficiente
In Italia i listini di benzina e gasolio tornano a raggiungere livelli record, al punto che in alcune zone del paese i prezzi alla pompa superano già i 2 euro al litro anche in modalità self. Lo denuncia il Codacons, che segnala la stangata sugli italiani che hanno deciso di spostarsi in auto per il ponte del 2 giugno. In base al monitoraggio eseguito dall’associazione, i listini hanno toccato livelli altissimi ad esempio a Ischia, dove oggi un litro di benzina in modalità servito costa fino a 2,249 euro al litro, 2,130 euro/litro in modalità self, mentre il gasolio arriva a costare 2,189 euro/litro col servito.
Prezzi abnormi anche in Sardegna, ma anche a Roma i listini hanno ampiamente superato la soglia dei 2 euro al litro in numerosi distributori, e raggiungono quota 2,160 euro al litro per la modalità servito, 2,069 euro/litro in modalità self.
“È evidente che il taglio delle accise non è più sufficiente, e occorre adottare provvedimenti più efficaci per bloccare la crescita di benzina e gasolio – afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi – Il governo deve impegnarsi a combattere le speculazioni sui carburanti e studiare misure per fissare tetti massimi alla crescita dei prezzi alla pompa”.