Sicurezza energetica, la tavola rotonda del gruppo Ecr boccia la Commissione Ue: “Va invertita la rotta”

29 Giu 2022 12:40 - di Giovanni Pasero
sicurezza energetica, ecr

La seconda giornata degli study days del gruppo Ecr al Parlamento europeo, che si tiene a Roma fino a domani presso l’hotel Excelsior, si è aperta con un panel sulla sicurezza energetica in Europa e il Fit for 55. È intervenuto l’eurodeputato di FdI- Ecr e responsabile Ambiente ed Energia del partito Nicola Procaccini che ha avvertito: ”La transizione che vuole l’Europa delle sinistre e del vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, è figlia di un pensiero sconfitto dalla storia, che genera ostilità verso la libertà economica e d’impresa, che impedisce una transizione serena verso le fonti rinnovabili”.

“Attuare una transizione energetica ideologica e accelerata che non tiene conto delle reali esigenze dei cittadini e degli Stati – rimarca Procaccini – è un’utopia che rischia di generare disastri come l’utopia comunista del secolo scorso. Il rischio è andare a sbattere contro un muro con enormi danno al sistema economico europeo senza che vi siano reali benefici a livello globale in ambito ambientale”.

Sicurezza energetica, Crosetto: “L’Europa deve agire come un unico blocco”

Per l’ex ministro israeliano per la protezione dell’ambiente Gila Gamliel “la società ha attualmente prezzi energetici elevati per i consumatori, è ovvio che il governo ha bisogno di un equilibrio per i consumatori. Nella mia qualità di precedente ministro per la protezione ambientale, mi sforzo di investire in energie rinnovabili come i pannelli solari. Una volta che la Russia ha invaso l’Ucraina, l’importazione di gas naturale dalla Russia è diventata una minaccia per la sicurezza di questi paesi europei”.

“Non possiamo pensare di agevolare Russia e Cina – ha detto il presidente di Aiad Guido Crosetto – cioè quei Paesi che hanno la tecnologia per le fonti rinnovabili, ma dovremmo agevolare le nostre produzioni europee altrimenti rischiamo di essere troppo dipendenti da quei Paesi. Per fare questo l’Europa dovrebbe agire come un unico blocco a livello militare e geopolitico oltre che economico e per le scelte energetiche”

L’eurodeputato di FdI-Ecr Pietro Fiocchi ha spiegato che ”l’attuale situazione determinata dall’aumento eccessivo del costo delle materie prime e dell’energia sta generando quasi un disastro economico. Oltre all’aumento dei prezzi e della disoccupazione viviamo una dipendenza energetica da altri Paesi dalla quale non possiamo più liberarci. Per contrastare questo stato delle cose dovremmo applicare le stesse regole ambientali e sociali anche alle aziende che producono al di fuori dell’Europa”.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *