Sindaci di sinistra scatenati: Bologna mette lo Ius soli in Statuto, Torino vota per le canne libere
«Il Comune di Bologna si riconosce nel principio dello Ius Soli»
La sinistra bolognese s’inventa (e applica) lo Ius Scholae comunale
«È istituita la Cittadinanza onoraria del Comune di Bologna per tutti i minori stranieri residenti a Bologna, nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che abbiano completato almeno un ciclo scolastico o un percorso di formazione professionale in istituti appartenenti al sistema educativo di istruzione e di formazione italiano, come speciale forma di riconoscimento del loro ruolo di coesione tra popoli e culture diversi e per affermare pienamente le libertà fondamentali delle persone», recita l’articolo 3 bis, che introduce di fatto lo Ius Scholae comunale. Si parla di una platea di circa 21.775 ragazzi, fra i quali circa 11mila minori che hanno già completato un ciclo di studi. Dunque, il Comune di Bologna aggira con un escamotage la legge nazionale, rispetto alla quale ha votato anche un Odg che chiede di modificarla.
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E Torino chiede di legalizzare produzione e consumo di cannabis
C’è poi il caso Torino, dove la maggioranza ha presentato e votato (17 voti a favore, 4 contrari e 7 astenuti) un Ordine del giorno che sollecita il Parlamento ad approvare un disegno di legge sulla legalizzazione della produzione e il consumo di cannabis e suoi derivati. Il documento impegna anche la presidenza a inviare il testo approvato ai presidenti di Camera e Senato. Rispetto a quello di Bologna questo è un atto ancora più simbolico, ma la dice comunque lunga su quali siano le priorità nelle città amministrate dalla sinistra.