Tosi: senza apparentamento non tratto. La Russa si propone come garante di un patto unitario
Nonostante il niet pronunciato ieri da Federico Sboarina per un apparentamento con Flavio Tosi in vista del ballottaggio per l’elezione del sindaco di Verona, l’ex primo cittadino della città scaligera non considera tramontata ogni ipotesi di accordo. “Aspettiamo novità da lui -dice all’Adnkronos- noi l’apertura l’abbiamo fatta e ribadita più volte”.
Ma è possibile arrivare ad un’intesa anche senza un apparentamento, visto che oggi Sboarina parla della ricerca di una sintesi di programma? “Assolutamente no -risponde categoricamente Tosi- Non è accettabile essere trattati come dei paria, è indispensabile pari dignità”.
La lite tra i due candidati del centrodestra a Verona rischia di regalare la città alla sinistra. Si fa avanti dunque Ignazio La Russa che si propone come garante di un accordo anche senza apparentamenti.
“L’importante – dice – è trovare un accordo sul progetto e, aggiungo io, sulla squadra”, rispetto alla quale, “se ce ne fosse bisogno, sono pronto a fare da garante”.
“L’apparentamento -spiega l’esponente di Fdi- tecnicamente non conviene, visto che finisce per avvantaggiare chi resta all’opposizione. Tanto è vero che negli ultimi venti anni se ne possono contare sulle dita di una mano, nel 90 per cento dei casi ci si limita ad un endorsement. Del resto la stessa Giorgia Meloni ha invitato Sboarina a salvaguardare l’unità del centrodestra, senza specificare in quale forma”.
“Da un punto di vista mediatico anch’io avrei preferito la strada dell’apparentamento, ma probabilmente Sboarina ha ritenuto opportuno cercare l’unità del centrodestra senza però offrire maggiori spazi allo schieramento che potrebbe finire all’opposizione. E quindi ha invitato Tosi a condividere un progetto e, aggiungo io, anche se non ne ha parlato per pudore, una squadra. E su questo, se ce ne fosse bisogno, sono pronto a fare da garante. Quindi, 1-1, e ripartiamo. Conosco Tosi, l’obiettivo deve essere vincere, non fare la ripicca, perciò -conclude La Russa- non cerchi la fuga nascondendosi dietro un motivo tecnico”.
Fratelli d’Italia ha derubricato il caso a diatriba locale ma la vicenda rischia di compromettere i rapporti tra gli alleati di centrodestra che già non erano idilliaci. Da Arcore trapela malumore: «Non abbiamo chiesto poltrone, Sboarina e Fratelli d’Italia hanno deciso di spaccare il centrodestra a Verona e di offrire un pericoloso assist alla sinistra». E la Lega commenta: «Assistiamo con grande sorpresa a un sindaco di Fratelli d’Italia che disobbedisce alla leader di Fratelli d’Italia».