Ucraina, un contentino per mettere a tacere il M5S. FdI: sulla guerra l’Italia si gioca la sua credibilità
E’ arrivato il giorno dell’atteso dibattito parlamentare sulla guerra in Ucraina. Il premier Mario Draghi ha sottolineato che il governo va avanti per la sua strada: aiuti in armi all’Ucraina e sanzioni contro la Russia. Il M5S in aula, durante il dibattito seguito alle comunicazioni del premier, ha invocato una politica mirata alla pace. La risoluzione della maggioranza, su cui si è trovato un faticoso compromesso, tiene conto alla fine delle attese dei 5Stelle per evitare pericolose lacerazioni. Si tratta di un testo che impegna il governo in 10 punti. Tra questi anche il nodo del coinvolgimento del Parlamento, richiesta avanzata dai pentastellati, che ha tenuto banco nel confronto nelle ultime 24 ore.
A nome di FdI è intervenuto in aula Giovanbattista Fazzolari il quale ha detto che la Russia minaccia di faro tornare in Europa l’imperialismo sovietico. E che per Mosca l’Ucraina non esiste e che gli ucraini vanno rieducati perché in realtà sono russi.
Ha quindi confutato le fake news sul cosiddetto genocidio del Donbass, riportando le cifre reale dei morti civili. Numeri di gran lunga inferiori alla cifra di 14mila vittime che sono – ha detto – il risultato dei bombardamenti dei filorussi.
Secondo Fazzolari la Russia dovrebbe chiedersi perché l’Ucraina guarda a Occidente. “La Russia non è un paese attrattivo – ha detto – ha un Pil inferiore a quello dell’Italia, non produce quasi nulla ma esporta soltanto come i Paesi del terzo mondo. Vi è un’enorme disparità di reddito e vi è una enorme corruzione. Putin e i suoi oligarchi ostentano una ricchezza miliardaria mentre 20 milioni di russi non hanno neanche il bagno in casa. Dunque non c’è da stupirsi se l’Ucraina guarda a Occidente. La Russia è intervenuta con i carri armati e per fortuna l’Ucraina ha resistito a questa invasione non grazie alle armi ricevute ma grazie all’eroismo del popolo ucraino”.
“L’Ucraina – ha concluso Fazzolari – sta vivendo il suo Risorgimento, si sta battendo per la propria libertà e indipendenza, e noi italiani che il Risorgimento lo abbiamo vissuto dovremmo avere un’empatia nei confronti di questo popolo… ma come ha spiegato Giorgia Meloni noi dobbiamo sostenere l’Ucraina perché è quello l’interesse nazionale italiano”.
“Le nostre armi non sono fondamentali per le sorti della guerra. Se anche noi non inviassimo più armi in Ucraina tutti i paesi dell’Occidente continuerebbero a fornire armi a Kiev ma l’Italia pagherebbe un prezzo alto in termini di credibilità ripiombando nell’immagine di paese poco affidabile. Per questo FdI chiede il rispetto delle alleanze come deve fare una grande nazione in tempi di crisi”.
Se l’Italia si gioca la sua credibilità passi, ma la realtà è che si sta giocando la sua economia. E per recuperarla ci vorranno lacrime e sangue.