Vaiolo delle scimmie, 2 casi in Puglia. L’Oms rilancia l’allarme. Ma Vaia rassicura: da noi è sotto controllo
Nonostante l’allerta sollecitata dall’Oms. E malgrado le ultime rilevazioni abbiano accertato altri due casi in Italia – precisamente in Puglia – il vaiolo delle scimmie continua a diffondersi senza generare particolare allarme all’interno dei nostri confini almeno. Eppure, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel fare il punto sui casi anomali di Monkeypox virus – in occasione della riunione del comitato chiamato a decidere se l’infezione va considerata un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale (Pheic) – ha asserito: «Poco più di 6 settimane fa, l’Oms è stata informata di un cluster familiare di 3 casi di vaiolo delle scimmie” nel Regno Unito, “senza alcun viaggio recente al di fuori” del Paese. “Da allora, più di 3.200 casi confermati e un decesso sono stati segnalati all’Oms da 48 Paesi inclusa la Nigeria, e in 5 regioni dell’Oms».
Vaiolo delle scimmie: altri due casi in Puglia. Pazienti in isolamento
Ma da noi parliamo ancora di una casistica sotto controllo. Con altri due casi di vaiolo delle scimmie, che i medici hanno accertato al Policlinico di Bari. Uno che hanno diagnosticato all’ambulatorio di malattie infettive, e che riguarda un 37enne barese rientrato da un soggiorno all’estero con evidenti manifestazioni cutanee. Mentre l’altro investe già dai giorni scorsi un 25enne, la cui diagnosi è arrivata dopo l’accertamento virologico effettuato dal laboratorio di epidemiologia molecolare. «Per entrambi si tratta di casi di importazione», spiega l’Ansa. «E per entrambi i soggetti non si è reso necessario il ricovero, ma lo stretto isolamento domiciliare». Pertanto, in tutto i casi accertati fino ad oggi dal Policlinico di Bari sono tre. Che vanno ad aggiungersi alla registrazione degli altri segnalati nelle ultime settimane in diverse regioni del Belpaese.
Allarme Oms, oltre 3.200 casi confermati e un decesso: «La situazione non può essere ignorata»
Così, se il Dg dell’Oms ha ricordato che «il vaiolo delle scimmie circola e uccide in Africa da decenni». Aggiungendo che, solo quest’anno, finora, gli addetti ai lavori hanno segnalato «quasi 1.500 casi sospetti. E circa 70 decessi in Africa centrale, principalmente nella Repubblica Democratica del Congo. Ma anche nella Repubblica Centrafricana e in Camerun». Come pure che, «pochi di questi casi sono confermati e si sa poco delle circostanze in cui sono avvenuti». Sostenendo in conclusione che, quella in corso, «è una situazione che non può essere ignorata». Da noi, il professor Vaia stempera allarmi e rassicura sulle paure.
Vaiolo delle scimmie, Vaia: «Da noi numeri bassi rispetto ad altri Paesi. Non ci sono le condizioni per vaccinare»
E dichiara: «Per quanto riguarda i casi di vaiolo delle scimmie seguiti dall’Inmi Spallanzani di Roma, di ricoverati non ne abbiamo più. Tutti sono seguiti in ambulatorio. La malattia si conferma autolimitante. Comunque nel caso noi possiamo avere disponibilità, ma al momento non c’è nessuna esigenza». Semmai, per il direttore generale dello Spallanzani, occorre lavorare sulla comunicazione e sulla prevenzione. Tanto che, a margine della visita del ministro della Salute Roberto Speranza e del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti all’Istituto – dopo le scritte No vax apparse sui muri della struttura – Vaia ha ribadito: «In questi giorni lo Spallanzani sta lavorando con le associazioni giovanili per veicolare messaggi corretti di prevenzione. Per quanto riguarda il vaccino contro il vaiolo delle scimmie, invece, stiamo valutando a chi fare i vaccini. Ma solo per casi particolari di stretta vicinanza con contagiati. Non ci sono le condizioni per vaccinare altre persone in Italia – ha infatti precisato Vaia – visto che siamo con numeri bassi rispetto ad altri Paesi».