Vaiolo delle scimmie, contagi triplicati in una settimana. Bassetti: «Non basta dire “nessun allarme”»

7 Giu 2022 10:50 - di Sveva Ferri
vaiolo delle scimmie oms

Impennata dei casi di vaiolo delle scimmie. Dai 257 del 29 maggio si è passati, infatti, ai 780 registrati dall’ultimo rapporto settimanale dell’Oms. La rilevazione riguarda i 27 Paesi, in quattro continenti, in cui il virus non è endemico. Il bilancio finale è di 523 casi in più: di fatto, dunque, in una settimana sono più che triplicati.

Il rapporto dell’Oms sul vaiolo delle scimmie

«La maggior parte dei casi segnalati finora è emersa da servizi di salute sessuale o altri servizi in strutture sanitarie primarie o secondarie e ha coinvolto principalmente, ma non esclusivamente, uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM)», ha spiegato l’Oms a commento del rapporto diffuso il 4 giugno (e aggiornato al 2), aggiungendo che «le indagini epidemiologiche sono in corso» ed è probabile che ci sia «stata una trasmissione non rilevata per un periodo di tempo sconosciuto, seguita da eventi di amplificazione più recenti».

La mappa dei contagi in Europa, e non solo

La stragrande maggioranza dei casi, il 90%, si registra in Europa, con un picco nel Regno Unito. Secondo l’Oms fra i cittadini britannici i contagiati sono 207, seguono la Spagna con 156 casi, il Portogallo con 138, la Germania con 57, la Francia con 33, l’Olanda con 31 e l’Italia con 20. Fuori dai confini europei è il Canada a registrare il maggior numero di contagi con 58 casi, mentre gli Usa con 24 hanno innalzato il livello di allerta da 1 a 2.

Gli Usa alzano il livello di allerta

La nuova classificazione disposta dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) prevede «di mettere in pratica precauzioni più avanzate». Secondo gli esperti americani, «il rischio per la popolazione è basso, ma in caso di sintomi sospetti, come le eruzioni cutanee, è necessario consultare immediatamente un medico anche se non c’è febbre».

Bassetti: «Si naviga a vista, pazzesco limitarsi a “nessun allarme”»

Proprio l’innalzamento del livello di allerta negli Usa ha portato Matteo Bassetti a dire che in Italia «si naviga a vista». «Vedo molta approssimazione sia su vaiolo delle scimmie che sulla gestione del Covid a ottobre», ha detto all’Adnkronos il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, per il quale rispetto al vaiolo delle scimmie «è pazzesco che l’unica cosa che sanno dire al ministero della Salute è “nessun allarme”». «Hanno la coda di paglia per aver esagerato sul Covid, questa è la verità», ha aggiunto Bassetti, per il quale «farebbe bene a tutti un cambio di marcia».

I dati di Londra sul vaiolo delle scimmie più alti di quelli dell’Oms

I numeri diffusi dall’Oms, tra l’altro, sembrano già ampiamente superati, come emerge dalla discrepanza con quelli indicati per il Regno Unito, dove l’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria Ukhsa, alla data del 5 giugno, rilevava 302 casi, dei quali 287 confermati in Inghilterra, 10 in Scozia, 2 in Irlanda del Nord e 3 in Galles.

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