Vaiolo delle scimmie, l’Oms pensa a cambiare il nome. Burioni sarcastico: per non discriminare le scimmie?
Il vaiolo delle scimmie guadagna terreno. «L’Europa rimane l’epicentro dell’escalation di questa ultima epidemia, con 25 Paesi che segnalano più di 1.500 casi, ovvero l’85% del totale globale. L’entità di questo focolaio rappresenta un rischio reale: più a lungo circola il virus, più si diffonderà. E più forte diventerà la presenza della malattia nei Paesi non endemici». A sottolineare l’ultimo allarme è il direttore dell’Oms Europa, Henri Kluge, in una conferenza stampa, ricordando che l’Organizzazione mondiale della sanità ha convocato per la prossima settimana il Comitato d’emergenza per valutare se l’epidemia di vaiolo delle scimmie nei Paesi non endemici rappresenta un’emergenza internazionale di salute pubblica. Tutti convocati alla luce di un richiamo collettivo: «I governi, i partner sanitari e la società civile devono agire con urgenza e insieme per controllare questo focolaio»…
Vaiolo delle scimmie, l’allarme dell’Oms: «L’epidemia in Europa è un rischio reale. Agire subito»
Non solo. Oltre ad avere convocato per il 23 giugno, il comitato che deciderà se proclamare il vaiolo delle scimmie un virus da emergenza sanitaria pubblica internazionale, «l’Organizzazione mondiale della sanità – ha spiegato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus – sta lavorando con partner ed esperti di tutto il mondo per cambiare il nome del virus del vaiolo delle scimmie e della malattia che provoca. Faremo annunci sui nuovi nomi il prima possibile». Un punto all’ordine del giorno sulla agenda internazionale, sulla cui emergenzialità e tempestività gli esperti di casa nostra hanno espresso dubbi, perplessità e amara ironia. A cominciare dal virologo Roberto Burioni che, sulla vexata quaestio ha commentato su Twitter.
Il sarcastico di Burioni sul cambio del nome del virus
«L’Oms – ha twittato sarcasticamente Burioni – già distintasi per la tempestività nel dichiarare la pandemia da Covid l’11 marzo 2020. Quando mezzo mondo era già chiuso in casa. Ora si occupa di un’altra concreta emergenza: cambiare il nome del virus del vaiolo delle scimmie perché discriminante (?). Dopo avere risolto questa intollerabile ingiustizia nei confronti delle scimmie, sono certo che l’Oms si occuperà del nome del virus della varicella – incalza il docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano – che in inglese si chiama chickenpox, ovvero “vaiolo dei polli”. Poi ci lamentiamo che la gente non si fida» è la sarcastica riflessione conclusiva del virologo…
Bassetti: «Sarebbe come chiamare il Covid il virus dei pipistrelli…»
Più lessicale l’appunto di Matteo Bassetti sul tema. Il direttore della Clinica di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, in merito alla necessità annunciata dall’Organizzazione mondiale della sanità di cambiare nome al vaiolo delle scimmie, ha rilevato: «L’Oms cambierà il nome del vaiolo delle scimmie perché quello attuale è discriminante nei confronti dell’Africa. Inoltre ormai le scimmie c’entrano pochissimo con quello che sta succedendo. Sarebbe come aver chiamato il Covid virus respiratorio dei pipistrelli». Ma davvero se ne discute?