Aborto, vescovi europei: «No all’inserimento di un presunto diritto nella Carta Ue»
Dopo la sentenza della Corte Suprema Americana in tema di aborto, ora il parlamento Ue si riaggancia al tema e rivendica la pratica dell’interruzione di gravidanza come diritto fondamentale. Il monito dell’Unione Europea arriva a ridosso della Sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti. Un verdetto molto discusso e osteggiato, che con sentenza del 24 giugno 2022 ha disconosciuto il rango costituzionale al diritto di aborto. Cancellando la nota sentenza Roe v Wade del 1973.
Aborto, dopo gli Usa cosa succede in Europa?
Dunque, il Parlamento europeo torna ancora una volta a occuparsi della questione dell’aborto. A partire dagli sviluppi che riguardano gli Stati Uniti. E, con l’occasione, riprendendo in considerazione la “riluttanza” alla pratica abortiva di alcuni, singoli Stati dell’Unione. Un diniego che Bruxelles considera «inaccettabile». Primo: in quanto contrario alla difesa della salute sessuale e riproduttiva della donne. E secondo: perché lesivo dei diritti delle stesse. L’assemblea ne discuterà in plenaria lunedì 4 luglio, a Strasburgo. E, secondo un comunicato, «dovrebbe condannare i passi indietro che gli Stati Uniti hanno compiuto». Oltre a «ribadire la richiesta di un accesso sicuro all’aborto».
Aborto, i Vescovi europei: «No al tentativo di inserire un presunto diritto nella Carta Ue»
Ed è in questo contesto di riformulazioni e conferme che arriva anche il monito del cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea. Il quale, al termine dell’incontro che ha avuto ieri con la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, insieme al presidente della Conferenza delle Chiese europee, ha espresso dubbi e timori relativi al «tentativo di introdurre un presunto diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea». Cosa che, ha sottolineato l’Alto prelato, «metterebbe in grave pericolo il diritto all’obiezione di coscienza».
«Metterebbe in grave pericolo il diritto all’obiezione di coscienza»
La Comece, allora, in una nota fa sapere che il presidente dei vescovi cattolici Ue ha espresso «le preoccupazioni della Chiesa cattolica per il modo in cui la questione dell’aborto viene trattata a livello comunitario». L’8 giugno scorso, la Comece, aveva espresso preoccupazione e «sorpresa» per la risoluzione passata al Parlamento europeo che, guardando alla situazione negli Stati Uniti, qualifica l’aborto come “diritto”. Ed esorta gli Usa e i Paesi europei a non deteriorare i diritti delle donne in merito all’interruzione di gravidanza. Garantendo un accesso sicuro all’aborto. Un tema delicato su cui il Parlamento europeo tornerà a confrontarsi durante la plenaria della prossima settimana. Quando a Strasburgo si terranno un dibattito che dovrebbe culminare in una nuova risoluzione.